Swiss Jazz. Whistler & Hustler – Session

Swiss Jazz. Whistler & Hustler - Session

Qilin Records – LC 27129 – 2014




Stefan Rusconi: pianoforte, laptop

Ephrem Lüchinger: pianoforte, laptop

special guest

Laura de Weck: voce recitante (in Tom)







Album caratterizzato da un pabulum di stilemi, orientamenti e soluzioni utili a fornirci ulteriori elementi fondativi su ciò che possiamo intendere come il “sistema Swiss-jazz”, il minimalismo, il gioco d’incastri, le modularità, i rimandi all’ultimo classicismo (alla Erik Satie), un’idea piana della fusion, i coups-de-theatre ragionati, etc. – e tutto ciò non viene contraddetto, ma piuttosto ulteriormente ri-formulato nella “fatica a due” di zurighesi e consanguinei pianisti che altro non sono che lo Stefan Rusconi fondatore dell’omonimo trio, e lo Ephrem Lüchinger che è anima pianistica della formazione cantautoriale Heidi Happy’s band.


«Abbigliati come gentiluomini, cortesi come gentiluomini, e perfino un po’ sinistri – sempre come gentiluomini», gli impettiti cuginastri mostrano un rispettoso disincanto sulle forme correnti, pur palesemente attingendo ad un’eterogenea formazione ascrivibile ad un pop trasversale, ai movimenti del XX secolo, alle colonne sonore, frullando il tutto con frizzante curiosità e gusto per lo sberleffo creativo, mantenendo lungo le tredici misure di Session una corrente continua di una musicalità ipercinetica, con tratti robotici ma mai del tutto avulsa dal fattore umano (sia pure fortemente in odore di “homo technologicus”), che accoglie brevemente anche gli apporti della vocalità distaccata e teatrante della talentuosa Laura de Weck).


Difficile definire “leggera” una sequenza capace d’incorporare vedute e alchimie magari non estreme ma certamente forti in termini d’innovazione formale, cosicché dopo la fascia “electro” del Krautrock, le speculazioni formali di qualche attivo conterraneo, si fa avanti un poco esplorato lato oscuro e certamente più sferzante del minimal-pop, non permanendo peraltro in un mero àmbito jazz, ma proponendo piuttosto un contributo d’ampio ventaglio meta-stilistico; esperienza (e in parte esperimento) in parte effimera per sua natura, la provocazione intelligente di Whistler & Hustler è prova di qualità di una dimensione musicale non del tutto privata, il cui “salto” innovativo può dirsi forte della mescolanza calibrata di più ingredienti, tra cui tangibile cultura, orecchio alieno al pregiudizio e misurato humour.



Link di riferimento: whistlerandhustler.bandcamp.com