nusica.org – nusica08 – 2015
Nicola Fazzini: sax alto
Random² è a tutti gli effetti un “esperimento scientifico” compiuto da Nicola Fazzini insieme al formato del disco e al suo sassofono e ai suoi ascoltatori. All’interno del disco troviamo quarantasei schegge in poco più di trentuno minuti: alcuni frammenti durano meno di quindici secondi, altri hanno uno sviluppo più articolato, molti si giocano sull’elemento timbrico del suono e sulla percussione delle meccaniche, alcuni richiamano gli esercizi di riscaldamento o partono da quelli per esplorare le possibilità melodiche ed espressive delle scale. Il suono del sassofono non viene integrato o “rivestito” dall’intervento dell’elettronica. I titoli delle tracce non sono indicati sul disco, ma questo non importa: le tracce sono inserite nel compact disc in ordine casuale. Ancora di più, dopo il primo ascolto dei brani, lo stesso Fazzini ci invita a ripercorrere il disco con la modalità random. I brani, in realtà, hanno dei titoli complessivi: i quarantasei “oggetti sonori” costituiscono la somma di due Pesci, dieci Divisioni, sei Cose, tre Luci, due Macchine, sette Torri, tre Espansioni, due Concentrazioni, due Successioni, quattro Ombre e, infine, cinque Silenzi.
Il materiale presentato gode perciò di una organica disorganicità o, se preferite, di una disorganica organicità. Fazzini sfrutta la possibilità di giocare con esercizi, idee puntuali, piccoli frammenti per riunirli in un discorso reso coerente dal caso. Sganciato, vale a dire, dal disegno complessivo e dalla funzione narrativa delle melodie, il percorso passa attraverso la sorpresa degli accostamenti: il disegno delle atmosfere e delle suggestioni viene affidato all’aspetto timbrico invece che alle linee melodiche.
Il registro accomodante e non aggressivo scelto da Fazzini è una delle condizioni necessarie per svolgere il tema: il filo narrativo spezzato e ricomposto in modalità del tutto casuale presenta poche possibilità di scontri frontali, troppo drastici o spiazzanti. Il sassofonista dimostra di non voler esagerare e non utilizza tutte le criticità e gli spigoli vivi resi disponibili da un simile format.
L’idea di sfruttare le potenzialità della macchina – il lettore per i compact disc, in questo caso – per portare su disco un solo di sassofono, senza perdere né l’alea né le dinamiche di un concerto dal vivo, si rivela una strada possibile: rispetto all’esibizione, la procedura utilizzata “comprime” la dimensione melodica, tanto nel versante pacificatorio dell’ascolto quanto nell’esposizione compiuta da parte del solista, ma restituisce il senso dell’imprevisto. La totalità del discorso fatto da un sassofonista dal vivo viene recuperata attraverso la somma dei tanti piccoli incisi, delle frasi singole, dell’atmosfera generale.
Random² non è un disco facile o immediato e la concisione, sia nelle singole tracce che nella durata complessiva, rende plausibile la scelta: l’impatto, però, non lascia sicuramente indifferenti, tanto se si segue l’ascolto quanto se si considera la realizzazione e il concetto alla base del progetto. Una prassi operativa fuori dei canoni diventa una chiave possibile per portare su disco un formato come il sassofono solo e sondarne in maniera altra le potenzialità.
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