Emanuele Primavera Quartet – Replace

Emanuele Primavera Quartet - Replace

Alfa Projects – AFPCD144 – 2015




Emanuele Primavera: batteria, composizioni

Seby Burgio: pianoforte

Fabrizio Brusca: chitarra

Carmelo Venuto: contrabbasso





Dopo una gavetta di tutto rispetto con nomi importanti del Jazz italiano e studi molto seri il trentacinquenne batterista siciliano pubblica il primo disco a suo nome, insieme a tre strumentisti amici e conterranei. Un buon esordio, tutto sommato. Il leader fa muovere il suo gruppo su un territorio di confine fra un mainstream mai manieristico e una fusion delicata, talora anche lirica. La sua scrittura (sette delle otto tracce sono di sua composizione) apre un paesaggio sonoro articolato ed equilibrato, sempre piacevole, ricco di sfumature, nel quale scrittura e improvvisazione si integrano molto bene.


I compagni di viaggio assecondano le intenzioni di Emanuele Primavera e lo accompagnano con perizia e gusto nel suo vagare sui sentieri di una tradizione jazzistica giustamente aperta tanto alle musiche del mediterraneo (Kamuth, la quinta traccia è molto interessante in tal senso), quanto al jazz-rock. Inutile citare influenze ed enumerare rimandi. I quattro conoscono bene la storia del jazz e la sanno leggere con buona personalità. Non a caso l’unico brano non originale è un pezzo di Joe Henderson assai poco frequentato come Serenity. Forse, se un appunto si può fare, il gruppo dimostra una sorta di timidezza in sala d’incisione. Nei live che circolano in rete, il quartetto dimostra un piglio e una libertà che talora, nel disco, sembrano un po’ sacrificati. Dal vivo, in altre parole, graffiano di più. In Replace il loro meglio lo danno proprio in quel Kamuth prima citato, dove dimostrano una grinta ed una personalità propria che mancano un po’ nelle altre tracce.


Un peccato, veniale, in cui purtroppo tendono a incappare molti giovani musicisti al loro primo disco.