Herbie Hancock – Possibilities

Foto: la copertina del libro










Herbie Hancock – Possibilities


«”Impossibile” non faceva parte del mio vocabolario». Certo potrebbe essere un incipit pretenzioso, di uno che se la mena, per dirla in gergo. In verità è un modus vivendi o operandi, di un musicista che si è fatto da se, in pieno spirito americano ma con addosso i fardelli e le penalità di un nero tra i bianchi. Nativo di Chicago e appartenente a una famiglia per nulla benestante, sin da piccolo Hancock viene “spronato” dalla madre allo studio della musica, classica. Lei stessa, poi, compra un pianoforte e lo sistema in casa. Hancock dirà in seguito: «suonare il pianoforte nel nostro quartiere era cool». Bambino prodigio innamorato della meccanica, proverà su di sé le “distinzioni” razziali durante un concorso per pianoforte classico. Crescendo si avvicinerà al r&b e poi al jazz: «Il mio battesimo del jazz avvenne grazie ad Al Benson, dj della WGES».


Moonlight in Vermont di Johnny Smith lo folgora, così il jazz prende possesso della sua vita. Arriva la passione per George Shearing: si fa comprare dalla mamma i suoi dischi e impara a “copiarli”. Il bambino cresce e diventa ragazzo: il college, l’improvvisazione, Oscar Peterson e i primi concerti jazz. L’esordio di quattordici serate con Coleman Hawkins, e l’ingaggio e il conseguente “padrinaggio” da parte di Donald Byrd. Il trombettista sarà il suo mentore prima di “cederlo” senza rancore a un altro trombettista: Miles Davis. Entra nel famoso quintetto di Davis con il suo amico Tony Williams e quello di sempre Wayne Shorter. Cominciano i successi e le tournè. Ha una splendida compagna e la vita di musicista gli sorride. Arriva il contratto con la Blue Note e i successi di Maiden Voyage e Watermelon Man. Mette in piedi un suo gruppo, cambia marcia alla musica, lascia la Blue Note e Miles Davis per mettersi in “proprio”. Firma per la Warner e arrivano altre soddisfazioni. Ma Hancock non si ferma, vuole andare oltre le sue possibilità, ricercare, trovare, scovare, mettere a dura prova mente e corpo per costruire il musicista che oggi conosciamo. Possibilities narra l’intera carriera di una grande musicista, tra virtù e debolezze, e racconta anche tanti momenti di jazz che sono diventati storia e documenti sonori. Possibilities è la storia di un uomo che ha piegato la testa solo davanti alle sue scelte, che ha creduto nelle sue idee, e soprattutto nella musica. Questo libro, più che un’autobiografia, è un saggio sul “mestiere” di vivere. Da leggere assolutamente!



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