Foto: la copertina del disco
Live at Cape Town, il nuovo disco del Roberto Cecchetto Core Trio
Live at Cape Town è l’ultima fatica di Roberto Cecchetto. Il chitarrista, nel suo genere è uno dei più apprezzati a livello europeo, l’ha registrato dal vivo nell’omonimo locale milanese. Il disco è realizzato assieme al Core Trio composto da Andrea Lombardini al basso elettrico e Phil Mer alla batteria. La casa discografica è la Nau Records di Gianni Barone. Live at Cape Town è un disco che riflette appieno la personalità eclettica di Cecchetto, un musicista che attraversa e a va oltre i generi, ne manipola i suoni, li scarnifica secondo un criterio carveriano e li reinventa affidandosi a un processo creativo del tutto personale.
Jazz Convention: Roberto Cecchetto, il Core Trio nasce per questo disco?
Roberto Cecchetto: Nasce per una sua vita prima di tutto autonoma. Poi, diciamo che è una conseguenza, un’urgenza, quella di fare un disco per fissare le idee e far vivere la musica. Per lasciare un segno
JC: Live At Cape Town è il vostro primo disco come trio?
RC: Si, con questa formazione è il primo disco.
JC: I pezzi che avete suonato e registrato al Cape Town sono tutti originali?
RC: Sono tutti pezzi originali composti da me. È musica completamente nuova.
JC: I brani sono nati in quel momento e poi li avete sviluppati improvvisando?
RC: C’era un’idea dei brani ben precisa. Rispetto alle mie produzioni precedenti questo disco contiene un’idea prevalentemente compositiva, scritta. La componente improvvisata, comunque c’è sempre, se vogliamo parlare di un genere definito jazz che è ormai un contenitore enorme. Il fatto d’improvvisare istantaneamente ed elaborare nello stesso tempo è un elemento imprescindibile di questa musica.
JC: Come nasce la tua collaborazione con la Nau Records di Gianni Barone?
RC: Gianni Barone mi aveva parlato di questa sua collana di dischi registrati dal vivo. Sono rimasto favorevolmente interessato e così è nato il primo disco.
JC: Live at Cape Town che posto occupa nella tua produzione musicale?
RC: È il quinto disco che registro in veste di leader. Live at Cape Town segue Soft Wind pubblicato nel 2011.
JC: C’è un filo, una continuità progettuale che lega i due dischi?
RC: Questo disco rappresenta un altro capitolo della mia carriera artistica. In quattro anni succedono tante cose e si fanno nuove esperienze. Magari si può cogliere qualcosa di affine ma resta sempre un nuovo episodio.
JC: Il progetto Live at Cape Town andrà in tournè. La sua riproposizione live sarà uguale a quell’esperienza?
RC: Il progetto si modificherà nel tempo. Già questa sera (prima assoluta di presentazione del disco alla rassegna Dancing on the Strings del 14/10/2015), qualcosa cambierà e sarà così ogni volta che lo proporremo dal vivo, e piano piano inserirò anche dei nuovi brani.
JC: Dunque il Core Trio è una sorta di work in progress?
RC: Si, sto già pensando a una nuova produzione con questo gruppo.
JC: Sempre voi tre?
RC: Non so, ho idea di aggiungere un quarto elemento che per ora non svelo.
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