Silvia Bolognesi Ju Ju Sounds – Protection Sounds

Una ventata di musica “altra”, diversa dalla solita, alternativa nel vero senso del termine (altra rispetto a quella che siamo abituati ad ascoltare). Dal quartetto Bolognesi/Botti/Succi/Melani arriva un lavoro davvero originale e molto stimolante, in bilico sui confini delle musiche del mondo, aperto ad altri universi sonori già nel titolo costituito da una parola appartenente alla cultura francese ed africana, come spiegano le note scarne di questo disco. Che stranamente non cita Wayne Shorter, che con il titolo di Ju Ju ha firmato uno dei suoi lavori più belli del jazz degli anni ’60. Ma forse in questo caso, pur nell’innegabile rispetto che il grande maestro riceverà da questi musicisti, l’intento è diverso. Una libera espressione musicale, non necessariamente votata allo sperimentalismo, piuttosto dedita all’esplorazione di espressioni musicali acustiche, tradizionali, talvolta cantabili e ballabili, pur arrivando da musicisti spesso votati ad un ricercato sperimentalismo. La presenza del banjo (magnifico) di Paolo Botti (già con Mauro Ottolini) è l’elemento che spiazza, ed in senso molto positivo. Gli incroci fra questo strumento ed i sax e clarinetti di Achille Succi (cui non mancano il coraggio e la curiosità di spingere lo strumento nelle più disparate direzioni) sorretti da una ritmica tutt’altro che scontata, fanno di Protection Sounds un piccolo gioiello da ascoltare e riascoltare per apprezzarne le qualità più nascoste ed elogiare quattro musicisti che hanno veramente tante cose da dire con la loro musica. Bella introduzione affidata alla voce recitante di Griffin Rodriguez, in stile Last Poets, eccellente viatico ad un disco molto bello.