Antinoja – The Canvas Theory

Antinoja - The Canvas Theory

Ideasuoni – 2015




Sabatino Matteucci: sax alto

Andrea Modesti: basso elettrico

Alfredo De Vincentiis: batteria

Andrea Dell’Asta: live electronics






Gli Antinoja esordiscono con The Canvas Theory, un album pubblicato nell’aprile 2015 per l’etichetta Ideasuoni. Si tratta di un disco che accoglie un’unica traccia di 40 minuti, smembrata in cinque brani, ma registrata in presa diretta durante una nottata di session in cui le scale sono quelle del free jazz, il groove del funky e le sonorità dell’elettronica.


The Canvas Theory si dipana apparentemente senza alcun impianto, sebbene abbia una precisa filosofia che fa dell’album un progetto basato sulla condivisione fra i suoi musicisti: Sabatino Matteucci al sax alto, Andrea Modesti al basso, Alfredo De Vincentiis alla batteria e Andrea Dell’Asta all’elettronica. La condivisione di cui sopra avviene al di fuori della sala di registrazione e prosegue al suo interno come un espediente emotivo, un attivatore di stati d’animo che influenzano e caratterizzano l’interplay del gruppo. In questo modo composizione, esecuzione e registrazione si riassumono in un unico momento che acquisisce la spontaneità di un live. I loro concerti, infatti, intitolati “Intuito”, si animano dell’atmosfera della location per restituire un “ambiente” empatico che interferisce e interagisce con il mood del pubblico.


La libertà espressiva dei musicisti ricorda quella di uno scambio di idee fra amici in cui gli strumenti si interrogano, replicano, cercano di persuadersi a vicenda o alzano la voce per guadagnarsi un momento di solismo che scombina l’armonia del discorso che si anima, si fa concitato o si placa senza previsione alcuna. Così il basso incalza e, rimarcando le stesse note, si fa persuasivo; il sassofono ammalia con sonorità dal sapore orientale; l’elettronica, che campiona i riff degli altri strumenti, si agita e urla in preda alla nevrosi; la batteria, in sottofondo, orienta il ritmo del discorso, placando gli animi concitati.


I titoli dei brani permangono come traccia di un impianto narrativo fittizio che conserva il massimo dell’apertura: preludio, decollo, orbita, atterraggio, sono le parole-chiave di un “viaggio” condotto nello spazio dove tutto può accadere. in cui la situazione può repentinamente trasformasi. Dalla stasi al moto, dall’adagio al groove più spinto, gli Antinoja sono astronauti di passaggio nel cyberspazio del suono, pionieri di nuove costellazioni sonore e di atmosfere psichedeliche.