Rudi Records – RRJ 1027 – 2015
Francesco Chiapperini: sax alto, flauto
Andrea Jimmy Catagnoli: sax alto
Gianluca Elia: sax soprano, sax tenore
Eloisa Manera: violino
Simone Quatrana: pianoforte
Andrea Grossi: contrabbasso
Marco Rottoli: contrabbasso
Filippo Sala: batteria
Filippo Monico: batteria, percussioni
Alternando le progressioni carovaniere di Unconventional lines alla trance di titanico respiro della dedicataria Remembering max, i brulicanti respiri d’alveare di Barbarian Growls al forte, ascensionale spirito solare di No one have to forget, pochi dubbi – e meno esitazioni – nel conferire al nonetto Extemporary Vision Ensemble concentrato impegno e almeno buona parte della nominale “visionarietà”, nonché adeguata estemporaneità almeno nel mutevole carattere, come su esposto, nell’imbastire un non nuovissimo, ma certamente argomentato e pròvvido omaggio al precocemente estinto astro di Massimo Urbani, atipico trionfatore dei pur movimentatissimi anni ’70, e maggiormente iconica cometa di un turbolento e fattivo “sentire” jazz.
All’irruento esponente del bop, teso a fuoriuscire dalle proprie maglie formali e più che esposto alle irradiazioni del primo free, è tributato un omaggio linguisticamente lato, verosimilmente non letterale, pure la falange a nove comprendente giovanissimi strumentisti dell’area milanese (adottivo e operativo scenario del fiatista pugliese) entro un possente scenario da jam, graziato o meglio vivificato da più, ed apprezzabili, elementi d’interstiziale freschezza, timbrica e sintattica (si consideri almeno la “trinitaria” personificazione dello strumento ad ancia), cementato da impattanti forze ritmiche (a grandi prove del passato non poi remoto rimanda la presenza in doppio di batteria e basso), esita in una prova in collettivo orientata, d’involontaria monumentalità, portatrice a più livelli degli acidi fermenti d’inquietudine feconda, ed anti-graziosa seppur luminosa e devozionale bellezza.