Salviamo le scuole di musica

Foto: Fabio Ciminiera










Salviamo le scuole di musica

Roma, Collegio Seraphicum – 13.2.2016

Il titolo, esplicito e stentoreo, non ammette troppi giri di parole. Le scuole di musica sono un presidio culturale e, allo stesso tempo, sono una utile e imprescindibile fonte di sussistenza, la principale in moltissimi casi, per i tanti musicisti, diplomati e non, presenti sul territorio nazionale.


Il convegno romano organizzato da SOS Musicisti, con il patrocinio della SIAE, rappresenta una tappa nel percorso per giungere – o, quantomeno, provare a giungere – ad una possibile ridefinizione degli strumenti legali e normativi connessi alle scuole di musica. Al tavolo, sabato 13 febbraio, si sono avvicendati gli interventi di Cinzia Alitto, Capo segreteria del Sottosegretariato alle Politiche Sociali del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, di Victor Solaris, Segretario Nazionale di SOS Musicisti, di Cristian Carrara, Presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio oltre che compositore, e Gianluca Ranieri, vice presidente della Commissione Cultura della Regione Abruzzo oltre che consulente del lavoro specializzato nelle problematiche relative all’associazionismo. Se, come vedremo in seguito, la relazione di Solaris propone un’analisi accurata e circostanziata della situazione normativa e della concreta realtà dei vari soggetti in gioco, le specifiche esperienze acquisite sul campo hanno permesso agli interventi dei tre rappresentanti delle istituzioni di sollevarsi al di spora delle frasi di circostanza e di entrare con pertinenza nel merito dei problemi.


L’impianto portato avanti da SOS Musicisti parte da una considerazione semplice: se il lavoro del musicista è atipico rispetto agli altri, non può sottostare a normative funzionali ad altri settori. E, di conseguenza, le dinamiche relative alle scuole di musica e alle associazioni culturali sono differenti da quelle delle imprese e delle associazioni sportive. Se l’insegnamento della musica passa attraverso un rapporto molto specifico, fatto di lezioni individuali e di apprendimento calibrato sulle capacità dell’insegnante e dell’allievo, è naturale comprendere come questa situazione sia differente da quelle delle scuole sportive che ammortizzano costi e moltiplicano i guadagni con la lezione collettiva.


I centri focali della “battaglia”, rivolta a definire una proposta di legge da presentare alle autorità competenti, sono la gestione dell’IVA e la normativa generale cui sono sottoposte le scuole. Uno studio della situazione presente utile a tracciare un panorama spesso desolante, dove però non tutto è da buttare e dove anche musicisti e associazioni hanno spesso compiuto errori irrimediabili. SOS Musicisti ha deciso di portare alla luce la questione con una serie di incontri nei vari territori e di iniziative rintracciabili in rete sul sito dell’associazione, www.sosmusicisti.org.


L’intervento di Carrara si è concentrato sul valore di presidio culturale delle scuole di musica sul territorio, mentre Ranieri ha affrontato le questioni normative legate all’associazionismo, toccando un punto vivo, scoperto e pulsante nelle tante esperienze vissute dai presenti. Concetti e situazioni che si intrecciano nelle vicende delle scuole di musica e, in generale, dell’intero comparto. Tanto per fare un esempio, la necessità di scaturire una forma di economia per poter vivere di musica – tanto con il proprio aggiornamento quanto con la trasmissione agli allievi – si combina con la possibilità di diventare un punto di riferimento per la vita sociale e culturale delle realtà in cui si collocano.


La possibilità di arrivare a una soluzione passa attraverso una presa di coscienza molteplice: sia da parte dei soggetti che ogni giorno agiscono sul campo sia da parte delle istituzioni che devono e possono interagire con quei soggetti per ritagliare sulle vere necessità le norme per dare il giusto respiro al settore. Una mediazione lunga ma, ormai, sempre più necessaria.



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