Edition Records – EDN1062 – 2015
Misha Mullov-Abbado: contrabbasso
Matthew Herd: sax alto
Tom Green: trombone
Jacob Collier: pianoforte
Scott Chapman: batteria
ospiti:
James Davison: tromba, flicorno
Nick Goodwin: chitarra elettrica
Viktoria Mullova: violino
Matthew Barley: violoncello
Un viaggio musicale intorno al mondo compiuto in nove brani per complessivi sessantasette minuti. Si parte dalle atmosfere tipicamente europee di Circle Song e si arriva alla reinterpretazione di September, esattamente il brano degli Earth Wind & Fire, che costituisce il penultimo passaggio della scaletta di New Ansonia, il disco di esordio come leader di Misha Mullov-Abbado. Tra questi due momenti, si passa per il frizzante mainstream jazz di Lock, Stock & Shuffle, la rarefatta e sobria Real Eyes Realise Real Lies, le tensioni elettriche di New Ansonia, la dimensione ampia della suite Satan, Oscillate My Metallic Sonatas, l’ipnotica Ode to King Michael e la riflessiva Just another love song con cui si conclude il disco.
Una menzione a parte merita Heal Me On This Cloudy Day. Brano composto dal contrabbassista nei giorni immediatamente precedenti la morte del padre, il direttore Claudio Abbado, ed eseguita per la prima volta nel corso del suo funerale. Nell’esecuzione che ritroviamo nel disco, si affiancano al quintetto il violino di Viktoria Mullova e il violoncello di Matthew Barley, in una sorta di preghiera di famiglia: un’elegia in cui l’attitudine classica e la compostezza formale si incontrano con una scrittura dagli accenti jazzistici e un’interpretazione profondamente accorata.
La tensione verso la sintesi appena sottolineata scorre, però, nel fluire di tutto il disco. Il quintetto è costruito in modo da unire personalità differenti e talenti emergenti nella scena del jazz europeo: il suo suono è morbido quanto capace di avere nervo e struttura per affrontare le tante sfaccettature presenti nel repertorio. Le combinazioni offerte dagli ospiti offrono tutta una serie di possibilità. Di Mullova e Barley s’è già detto; la formazione si ampia a settetto nella title track; sfrutta la spinta elettrica della chitarra di Nick Goodwin in Satan, Oscillate My Metallic Sonatas e la forza espressiva della tromba di James Davison in Real Eyes Realise Real Lies. Elementi utili per dare corpo ai tanti piani di lettura presenti nelle composizioni, per dare risalto all’aspetto orchestrale, per far respirare la versatilità del quintetto e, soprattutto, per giocare con le grammatiche dei vari generi musicali incontrati. Se è vero che ogni brano si muove in un particolare ambiente, tutto sommato ben definito, il contrabbassista aggiunge tessere differenti al mosaico complessivo per colorare le composizioni con molteplici riflessi e accenti di provenienza eterogenea.
New Ansonia è un nome “inventato” da Mullov-Abbado che richiama, in qualche modo, il nome dei territori attraversati da racconti fantastici. E potrebbe rappresentare l’aspirazione del contrabbassista a trovare una Terra di Mezzo musicale dove far convergere i suoi eclettici interessi, la ricerca di una espressione capace di porsi al di là dei generi. Il disco appena realizzato è un primo passo in questa direzione: generi, suggestioni e riferimenti sono senz’altro visibili, ma si scorge, allo stesso tempo e in modo palese, l’intenzione di muovere verso un linguaggio capace di accogliere gli spunti di partenza per trasformarli in qualcosa di diverso.
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