Foto: la copertina del disco
Fresh Frozen @ Zingarò Jazz Club, Faenza
Faenza, Zingarò Jazz Club – 2.3.2016
Christopher Culpo: pianoforte
Achille Succi: sax alto, clarinetto basso, clarinetto
Glauco Benedetti: tuba
Faenza, Ristorante Zingarò, luogo dove da anni si avvicendano rassegne di ottimo jazz. Si è appena concluso tra gli applausi il concerto dei Fresh Frozen. Un’ora e mezza di musica suonata tutta d’un fiato davanti a un pubblico attento, reattivo e disposto a andare oltre le “tradizionali” frequenze sonore. Lo spazio dello Zingarò, circoscritto nella parte dove un tempo c’era un teatro dagli affreschi neoclassici, si presta molto bene a una musica che richiede, per essere apprezzata a pieno, anche una dimensione camerale e intima. Sassofoni, pianoforte e basso tuba sono posizionati in una sorta di triangolo dal quale Achlle Succi, Christopher Culpo e Glauco Benedetti irradiano, più che i loro pensieri, i moti e le turbolenze dei loro animi.
Il loro è una sorta di espressionismo atemporale, nel senso che non risponde alle convenzioni di cronos, ma all’espandersi e al contrarsi di grumi e magmi di suoni che disegnano, cancellano e ricreano in continuazione dimensioni e corpi di note. È un maelstrom all’incontrario, un buco nero dalle funzioni invertite, dove la materia viene fuori anziché essere risucchiata. Le loro composizioni, da Relaxed Contractions a Smart Box, rappresentano l’esistere decriptato, un codice che rivela quello che c’è oltre l’apparente, le voci, i mormorii e i sussurri che ci pare di udire in sottofondo ma che spingiamo nel vicolo cieco del dubbio. I Fresh Frozen, sono questo, ci pare, e altro ancora. Ma soprattutto un’esperienza d’ascolto.
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