“Quando m’innamoro…”: le canzoni di Roberto Livraghi

Foto: Fabio Ciminiera










“Quando m’innamoro…”: le canzoni di Roberto Livraghi

Genova, Teatro Duse

Lunedì 8 febbraio

Franco Ambrosetti Dado Moroni:

Quando m’innamoro… in Duo

Lunedì 14 marzo

Roberto Livraghi & Latin Colours Jazz Orchestra:

Quando m’innamoro… in Samba


Roberto Livraghi è un famoso autore di canzoni, molto popolari negli anni sessanta. I suoi brani sono stati portati al successo da Mina, Bruno Martino, Bruno Lauzi e tanti altri. Da poco il musicista ligure è ritornato a risiedere a Genova e proprio in uno dei teatri più prestigiosi della città, il Duse, si svolgono fra febbraio e marzo due serate celebrative con il coinvolgimento di suoi amici jazzisti, quali Dado Moroni e Franco Ambrosetti nel primo appuntamento e la marchigiana Colours jazz orchestra, diretta da Massimo Morganti, nel secondo.


Il titolo del primo spettacolo è “Quando m’innamoro… in duo” e sfoggia una coppia di gran lusso in scena ad illustrare il repertorio del maestro genovese. Moroni e Ambrosetti si impegnano in un lavoro di sottrazione, cercando di spogliare i motivi del loro carattere leggero e vaporoso, puntando ad una rilettura lirica e asciutta. Così si arriva a cogliere l’essenza dei temi, trattati come veri e propri standards ed eseguiti cercando di valorizzare la possibilità di improvvisare sugli stessi con un atteggiamento rigoroso e allo stesso tempo disteso. Il flicornista svizzero mette in mostra un timbro caldo e sfumato, un frasegggio conciso e narrante. Moroni punteggia il discorso del partner, lo completa con un pianismo stringente e intarsiato. Le composizioni di Livraghi, in questo modo, assumono aspetti inconsueti, pur rimanendo estremamente riconoscibili. È il dialogo fra i due musicisti a rimodulare brani orecchiabili e facili, non tradendo la loro natura, ma suggerendo altre possibili reinterpretazioni. Il padrone di casa gongola per l’eleganza dei toni, la souplesse, messe in mostra dal duo italo-elvetico e a fine concerto si permette pure di intonare una nuova composizione con testo della signora Ambrosetti.


In marzo ritorna nello stesso ambiente l’appuntamento con la musica di Roberto Livraghi, questa volta in compagnia della Colours jazz orchestra. In questo caso l’autore “omaggiato”, assume il ruolo di presentatore, introducendo le varie esecuzioni attraverso il racconto di brevi e gustosi aneddoti. Ad un certo punto, Livraghi sostituisce il pianista della band per rispolverare in un medley i suoi maggiori successi, accompagnandosi anche con la voce. Per il resto, la Colours, come da premesse, accentua gli aspetti latini delle canzoni scelte, non lesinando puntate in un funky sostenuto, grazie al connubio agguerritissimo di batteria e percussioni, Massimo Manzi e Gilson De Silveita, vera base portante dell’intero ensemble. I tre strumenti a fiato non sempre sono insieme alla ribalta. Spesso, infatti, si avvicendano, come nel compito di arrangiatori. Vanno lisci, come sul velluto, ancora, piano, chitarra e basso dimostrando una felice intesa in ogni frangente. La cantante Laura Avanzolini, da parte sua, affronta con il piglio giusto hit d’epoca, rivelando un timbro tradizionale e una buona impostazione vocale.


In qualche circostanza, però, Morganti e soci si lasciano prendere la mano e utilizzano le melodie come trampolino di lancio per una sequenza di assoli in serie, uno dietro l’altro, finendo con l’allontanarsi un po’ dallo specifico delle canzoni rivisitate.


Il pubblico riserva convinti applausi alla fine delle due serate, soprattutto al festeggiato e alla sua creatura più fortunata, quella “Quando m’innamoro” che, dopo il sesto posto al festival di Sanremo del 1968, ha preso il largo con la traduzione in inglese e in altre lingue, raccogliendo ovunque applausi e consensi e che ancora oggi mantiene una sua amabilità e una sua freschezza.