Melodrum Ensemble – Perspectives

Melodrum Ensemble - Perspectives

Autoproduzione – 2015




Salvatore Spano: pianoforte

Luca Curcio: contrabbasso

Francesco Brancato: batteria

ospiti

Emanuele Cisi: sax tenore

Gilson Silveira: pandeiro






La descrizione breve sulla pagina facebook del Melodrum Ensemble risolve in modo essenziale le questoini relative alla presentazione del progetto. «Pianoforte, contrabbasso e batteria. Arrangiamenti originali delle più belle melodie del repertorio del Melodramma. La musica jazz incontra l’Opera.»


Salvatore Spano, Luca Curcio e Francesco Brancato riportano all’interno della confezione del disco l’intenzione che anima il progetto. Una volta tolto il disco dal suo alloggiamento, infatti, si legge la linea guida dell’operazione, vale a dire porsi rispetto al “vecchio” secondo una prospettiva diversa per offrire una possibilità di rinascita al materiale proveniente dalle opere liriche e dalla grande tradizione del melodramma. Il trio, perciò, affronta un repertorio che attraversa oltre un secolo – dal 1790 al 1905 – e abbraccia Mozart, Donizetti, Rossini, Verdi, Bizet, Puccini e Strauss: soprattutto utilizza arie celeberrime trattandoli alla stregua di standard jazz e facendoli interagire con precise suggestioni jazzistiche. Si capisce meglio considerando i titoli delle tracce. Aggiungono semmai nel titolo l’indicazione del trattamento: Duke and Madame indica l’incontro tra Puccini e le ladies di Ellington; Violet got Rhythm inserisce verve e swing nelle note di Amami Alfredo con il sassofono di Emanuele Cisi; Carmensita Carinhosa esplora insieme a Gilson Silveira le possibilità ritmiche sudamericane delle musiche di Bizet; Midnight waltz (for Cindy) e Blue Lucy si concentrano sulle due eroine – la Cenerentola di Rossini e la Lucia di Lammermoor di Donizetti – per confrontarsi con la ballad e con il jazz waltz; Salome’s Jazz Dance, analogamente, prende come spunto di partenza la Salomé di Strauss per lanciarsi in un veloce brano modern mainstream.


Il formato del piano trio – con la sua dimensione orchestrale, con il suo suono libero da collocazioni temporali – aiuta il trio a confezionare un prodotto coerente con le sue premesse programmatiche. Forme standard e stilemi vengono utilizzati secondo linee molto morbide: come richiama il titolo del progetto, si cerca uno spostamento di prospettiva per la lettura delle pagine scelte e questo atteggiamento permette di evitare le rigidità a tutto vantaggio di quanto viene suonato. Allo stesso modo, la durata complessiva del disco – Perspectives supera di poco i quarantaquattro minuti – evita al trio di aggiungere materiale che correrebbe il rischio di apparire ripetitivo o posticcio come un riempitivo.