Riccardo Chiarion – Waves

Il chitarrista di Gorizia ci aveva già piacevolmente stupito con il suo primo album da solista, Sirene, sempre per Caligola Records. Ora lo ritroviamo nuovamente con l’etichetta veneziana.


Il progetto punta in alto anche per la presenza di due fantastici musicisti: John Taylor e Diana Torto. Giusto qualche mese dopo il rilascio dell’album il meraviglioso pianista inglese ci ha abbandonato lasciando un grande vuoto nel mondo del jazz.


Accompagnato dai suo fedeli compagni di viaggio (Turchet e Colussi) Chiarion non si fa spaventare e nemmeno fagocitare dall’importante presenza del pianista di Manchester, anzi riesce a condurre tutti nelle giusta direzione mantenendo un equilibrio delle parti invidiabile.


L’apporto di Diano Torto è incredibile grazie alla sua voce che usa lo scat come forma primordiale per esprimere il suo corpo-strumento.


Le idee si rincorrono veloci sostenute da una sezione ritmica che ha uno swing da vendere (un esempio tra tutti Babele).


Come le onde del mare il flusso sonoro del progetto prende forma man mano, aumentando di intensità oppure rifrangendosi fragorosamente e giungendo ad una calma piatta, inesorabile.


Chiarion si ritaglia i giusti spazi ponendosi come leader indiscusso del progetto e lasciando ampia libertà, solo in alcuni momenti, agli interventi di un John Taylor come sempre in stato di grazia (l’inizio di Acquerello e l’evocativa Unknown).


Potente e concitato il sassofono di Julian Siegel soprattutto nei due interventi in Waves e Babele .


Se in Some other chance convincono sopratutto gli scambi tra basso, batteria e piano, cosi rilassati e indovinati, in Waves e Voce lo swing è palpabile e vibrante: difficile stare fermi.


Chiarion continua in maniera positiva e convincente il suo discorso musicale, dimostrando di avere sorprendenti doti compositive e le capacità per realizzarle con naturalezza.



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