Indigo Kid II – Fist full of notes

Indigo Kid II - Fist full of notes

Babel Label – BDV14130 – 2015



Dan Messore: chitarre, elettroniche

Trish Clowes: sassofono

Tim Harries: basso

Martin France: batteria

con

Iain Ballamy: sassofono in Sketches in the Fabric, The healing process






Album-evento, alla sua uscita e conseguente diffusione Indigo Kid fissò le attenzioni sulla compiutezza del progetto e, non poco, sulle eterogenee correnti ispirative, a testimonianza delle eclettiche esplorazioni del leader ma anche degli operosi sidemen, con i piedi in molteplici staffe delle animate scuderie britanniche – ma non solo.


Il titolare Dan Messore dai protratti soggiorni latino-americani ha incorporato non tanto i pigmenti ritmico-acustici quanto un’ariosità di vedute ed una sensibilità naturalistica – che molto guarda anche alle antiche radici gallesi – variamente alitanti su un flusso musicale le cui matrici e suggestioni devono esser ben ampie se il compasso delle (attribuite) analogie variamente spazia lungo un arco autoriale e stilistico esteso tra figure non certo adiacenti, da Jeff Fahey a Kurt Rosenwinkel o addirittura Nils-Petter Molvaer, giusto a ricordare quale trasversalità sia incarnata da certo neo-pop – fatte salve le insufficienze di quest’etichetta.


Quanto meno increspata, la fusion posta in opera da Messore & Co. è forte di soundscape asciutto ma agitato da setose psichedelie, aggiornando in freschezza le consimili (e non rare) esperienze, risuonando (almeno rispetto alla primogenita incisione) più “graffiato” dalle più consistenti coloriture elettroniche, incorporando ricorrenti ondulazioni friselliane, ed importando, come da curriculum, un agile, asciutto drumming brufordiano (di quest’ultimo si recuperi a proposito la gustosa, ascendente esperienza Earthworks che arruolava anche tipetti del profilo di Django Bates o Dave Stewart).


Richiamato in due tracks quale special guest star, Iain Ballamy (genitore della notevole esperienza “open” Food e d’importanti frequentazioni, come il più nuovo Quercus Trio), egli apporta una griffe di qualità ai concitati Sketches in the Fabric e The healing process, trovandosi in contraltare l’omologa Trish Clowes a conferire crepuscolare dolcezza e melodica fluenza, chiaramente non tacendo dell’accresciuto e ovunque apprezzabile eclettismo chitarristico e ideativo di Dan Messore, il tutto entro uno sviluppo stilisticamente articolato e suggestivo.


Agilmente post-prog, di fragile anima jazzy-pop, il melting profuso nelle dieci tracks esita in un album stilisticamente pregante e di varie traiettorie: più che un “pugno pieno di note” (e certo più che uno studiato album d’intrattenimento), l’opera seconda della band è un articolato glossario sonoro esente dalla tentazione d’impartire direzioni e lezioni di forma, pur ingegnandosi a fissare il punto su certe propensioni estetiche del variegato, contemporaneo cosmo indie.



Link di riferimento: http://babel-label.bandcamp.com/album/ii-fist-full-of-notes