Caligola Records – Caligola 2210 – 2015
Claudio Cojaniz: pianoforte
Ecco un disco carnale, che ti spinge ad andare al di dentro di ogni singola esecuzione, sgombrarne il visibile immaginato e la fisicità dell’udito, per carpirne l’intima passione esistenziale che anima l’interpretazione di Cojaniz. Sembra che il pianista più che reinterpretare stia vivendo il presente sotto forma di quei momenti passati che hanno dato vita a simili capolavori (tra gli altri, Smoke gets in your eyes, Late Lament, Nobody knows you when you’re down and out, Georgia On My Mind). Lo fa con invidiato animismo nero e passione bianca, suona come uno che per tutta la vita ha vissuto di pane e jazz, aggrappato alle note come ci si aggrappa ad un amore (I loves you Porgy). Questo secondo disco di Cojaniz pulsa di vita, illumina, tratteggia splendidamente le emozioni che solo un pianismo in solitudine può creare (Solace).
Stride vol. 2 è un disco che si ascolta a prescindere dalla tecnica, anzi potrebbe essere messa in secondo piano, perché ciò che muove questo lavoro sono quegli organismi primigeni che hanno dato vita, energizzati dalle “culture afroamericane”, al jazz. Cojaniz è riuscito a restituire quei mondi, attraverso un linguaggio fresco, diretto, viscerale e fondamentalmente blues. Consigliato.
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