Ajar – Ajar

Ajar - Ajar

Dodicilune Dischi – ED341 – 2015





Luigi Esposito: pianoforte

Umberto Lepore: contrabbasso

Marca Castaldo: batteria

Charles Ferris: tromba, flicorno

Davide Maria: viola, violoncello





Il sud che incontra il nord e viceversa. Potrebbe essere la definizione del progetto Ajar, termine che sta a significare “semichiuso” o “semiaperto”. Dunque sguardo verso l’esterno ma anche al di dentro di se stessi. Le composizioni di Luigi Esposito, sette delle nove presenti nel disco, rimandano a tali significati, dove la componente melodica di matrice meridionale incrocia i venti scandinavi miscelandosi e immergendosi in una soluzione improvvisata e dai suoni tratteggiati e lirici (September Blue). Di questo melting pot ne sono l’espressione più alta il tangato Riccardo e il mediterraneo Zizou. Di molto contribuisce alla definizione del suono la tromba di Charles Ferris (Illusione), che si staglia astratta, impalpabile e a volte anche tagliente nel crearsi gli spazi. Si ascolti l’omaggiato Vijay – Ajar, dove alle angolature di pianoforte subentrano le smussate ed ellitiche arie della tromba. C’è tanta roba in questo disco. Esposito ha racchiuso il suo mondo musicale legato a temi e geografie, che non è solo jazz, ma che attinge anche dalla musica “alta” e da quella popolare, in un’espressione compiuta denominata Ajar.



Segui Flavio Caprera su Twitter: @flaviocaprera