Music All – 2016
Raf Ferrari: pianoforte
Vito Strano: violoncello
Guerino Rondolone: contrabbasso
Claudio Sbrolli: batteria
È un disco che spiazza, questo “4” del pianista Raf Ferrari e del suo quartetto. Perché pensi di ascoltare jazz e ti ritrovi in ambienti rock, dal rock passi impercettibilmente alla classica ed ogni tanto ti ritrovi in una perfetta forma musicale cantabile, pur senza parole. E capisci che il gruppo, attraverso i suoi componenti come singoli e come insieme, conosce tutte queste forme, probabilmente le amano e le hanno interiorizzate. Ed in questo lavoro le rappresentano compiutamente. Tutto nasce dall’incontro fra il pianista Raf Ferrari, un musicista (a quanto è dato qui di ascoltare) davvero completo, eclettico, versatile, mentalmente aperto alle esplorazioni e con un’anima fondamentalmente lirica, ed il violoncellista Vito Stano e con il suo magico strumento. La simbiosi che si crea fra le note dei due è già sufficiente, di per sé, a suscitare curiosità ed ammirazione per la complessità e varietà dei suoni che scaturiscono. Spesso su tempi molto variabili e con cambi di velocità ed intensità di eccellente maestria. Il completamento della formazione, qui al suo terzo lavoro come gruppo, con il contrabbasso di Guerino Rondolone e la batteria di Claudio Sbrolli, fornisce nella forma quartetto il prodotto di un ensemble aperto a tante soluzioni.
La ritmica viaggia spesso su tempi tipicamente rock, il piano ricuce ed asseconda, il violoncello sa toccare tutte le corde con sapienza e leggerezza. Sembra a tratti che i musicisti abbiano metabolizzato le lezioni della grande stagione del rock progressivo, PFM in testa.
Non è certo un disco perfetto, “4”, probabilmente il gruppo avrà occasione, in un auspicabile seguito di questa esperienza, di limare alcune lungaggini e imperfezioni. Ma, vivaddio, si presenta come qualcosa di originale e creativo, adatto a soddisfare anche i palati più fini.