Daniele Falasca – Incipit

Daniele Falasca - Incipit

Materiali Musicali-Irma records – MAT 121 – 2016



Daniele Falasca: accordion

Daniele Mencarelli: basso elettrico

Glauco Di Sabatino: batteria







Praticante di mantici e autore che introduce con onestà e modestia il presente lavoro – «risultato di anni di gavetta a fianco di grandissimi talenti» (pur trovandosi già alla settima uscita discografica personale) – l’abruzzese Daniele Falasca allestisce un album, nel senso proprio del termine, all’insegna di un mid-stream stilistico e repertoriale, prediligendo una dimensione accessibile e per lo più immediata.


In formula-trio elettroacustico, innervato da una pronta ed elastica sezione ritmica, sostenuta dal guizzante (talvolta “parlante”) basso elettrico di Daniele Mencarelli, e dal vivace set percussivo di Glauco Di Sabatino, Incipit esplicita di certo un chiaro riferimento curricolare alle più fruibili discendenze contemporanee dello strumento; sembra sia difficile affrancarsi dal (comunque nobile) modello piazzolliano, di cui comunque si recupera l’eclettismo più cantabile, in modalità a suo modo “world music”, ed è magari più per gusto di panoramica stilistica che il trio si affaccia su ritmiche e motivi eterogenei.


Data la corposità della scaletta, probabilmente non si sarebbe giunti a giusto compimento se all’andamento non si fosse conferita una corrente continua di freschezza, decisamente favorita rispetto a drammatizzazione e ricerca innovativa, che non sembrano (affatto) urgenti nelle strategie dei Nostri: mutuando così da reggae e varie forme ritmiche (oggi non più di tanto esotiche), citazioni da temi bachiani, atmosfere parigine da cartolina e via con soluzioni varie (alcune già sentite entro l’ampio bacino del cantautorato nostrano, fra l’altro) ad Incipit s’imprime uno spedito, disinvolto senso della danza, pervasivo nel carattere d’insieme, che non mancherà in più episodi di generare esplosive bolle di dinamismo sonoro.


Gaio e solarizzato per carattere, il lavoro procede in apparenza anti-conflittuale e non-problematico e, alla fine della (fisarmonicistica) fiera, quanti ne apprezzeranno la schiettezza potranno tributargli anche più del merito di un’onesta voglia partecipativa, e non soltanto per l’appagante alternanza di soluzioni, per lo più improntate di virulenti godibilità e colore.