Almar Records – 2016
Riccardo Brazzale: direzione, arrangiamenti
Robert Bonisolo: sax tenore, sax soprano
Mattia Cigalini: sax alto
Rossano Emili: sax bariton, clarinetto
Gianluca Corollo: tromba, flicorno
Roberto Rossi: trombone
Gigi Grata: tuba
Paolo Birro: pianoforte, Fender Rhodes
Marc Abrahms: contrabbasso
Mauro Beggio: batteria
La Lydian Sound Orchestra è una formazione di nove elementi, guidata da Riccardo Brazzale e attiva ormai da ventisette anni. Nell’organico si sono registrati, nel tempo, avvicendamenti e integrazioni, ma il credo estetico è rimasto sostanzialmente lo stesso, sintetizzato dal bandleader nelle note di copertina del cd. «Il complesso di citazioni, tributi, riferimenti, riletture non intende abdicare a manifestarsi prima di tutto con una voce personale». Brazzale lavora, nella circostanza, su materiali noti, autentiche perle del repertorio jazzistico e non, cercando, però, di mischiare le carte, di studiare prospettive inedite di esecuzione.
Ai classici di Ellington, si alternano nell’album rielaborazioni di temi di Eric Dolphy, di Gershwin e di Debussy, per finire con una Freedom Day, quasi un manifesto della lotta per il riconoscimento dei diritti degli afroamericani, a firma di Max Roach. Completano il disco tre brani originali, anche loro con qualche aggancio, qualche sutura con la tradizione popolare o colta, a seconda dei casi
Il conductor mette in campo, sovente, due motivi che si inseguono, esposti da un numero ridotto di strumenti, su cui si impiantano interventi contrapposti, compositivi, dei fiati, prima del lancio di assoli stringenti e di breve durata, articolati sulla base ritmica. Il pianista, per parte sua, è libero di inserire variazioni sui temi, di commentare gli sviluppi, di prendere in mano la situazione e di portarla avanti. Ad aggiungere colori e dare un tocco “alla Gil Evans” al sound complessivo, provvedono la tuba, il clarinetto basso o il Fender Rhodes stesso. La mini big band opera consapevolmente in continuità con i modelli indicati, da George Russell in giù o in su, come epoca, ma non è prigioniera degli stessi punti di riferimento. Brazzale assembla un puzzle dove le tessere hanno tutte una loro identità e riconoscibilità, ma il disegno finito si differenzia dalle parti che lo compongono.
Fra i “Lydiani convinti”, come vengono definiti i musicisti della band, si sottolinea in particolare il contributo di una delle più belle realtà del jazz italiano, il neo-sindaco del suo paese, il sassofonista Mattia Cigalini, un valore aggiunto per qualsiasi tipo di orchestra.
È la versione di Caravan a brillare più delle altre tracce del cd. L’introduzione è sfavillante con il refrain espresso da sax soprano e clarinetto su un riff insistito e trascinante di sax contralto, tromba e trombone, Poi si devia dalla linea maestra e ci si cala in una selva di soli in contrappunto, dove l’energia, il pathos di ance e ottoni dà fuoco alle polveri, Il ritorno alla melodia non calma le acque. Tutti suonano sopra le righe fino allo sfumando finale.
Music for lonely souls (beloved by nature), in conclusione, conferma la validità di un progetto molto ben strutturato, grazie alla cultura musicale di Riccardo Brazzale e alla sua capacità di direzione e arrangiamento. La Lydian Sound Orchestra guarda in avanti, cerca di prendere ispirazione e di non ripetere la musica del passato.