Max Monno – Brasil 2015

Max Monno - Brasil 2015

Fo(u)r Edition – BE014 – 2015




Max Monno: chitarra

Francesca Leone: voce

Marco Giuliani: voce

Pippo Lombardo: pianoforte, tastiere

Gianluca Fraccalvieri: basso semiacustico

Fabio Delle Foglie: batteria

Enzo Falco: percussioni

special guest:

Fabrizio Bosso: tromba in Casa Forte, Roda, It’s Fever

Francesco Lomangino: flauto in Upa Neguinho, Lapinha







Con Brasil 2015, Max Monno riprende il testimone da Sergio Mendes e dalle formazioni che con tanto successo hanno riproposto i brani della bossanova e, in generale, della tradizione brasiliana. E ne riprende soprattutto lo spirito brioso, la gestione ritmica frizzante e il repertorio. Tanto che troviamo una “dichiarazione” dello stesso pianista e bandleader brasiliano sulla copertina del disco che recita, all’incirca così: «Max è stato abile nel portare un tocco personale ed elegante in questi brani, mantenendone vivo lo spirito di partenza».


L’andirivieni tra gli originali, in alcuni casi celeberrimi, e le versioni della formazione capitanata dal chitarrista pugliese è la vera cifra del disco. Il lavoro si articola in quindici brani: It’s fever firmato da Max Monno, The fool on the hill dei Beatles e tredici temi brasiliani eseguiti nei vari dischi di Sergio Mendes. Come spiega il chitarrista nelle note di copertina, il lavoro intorno ai brani e alle atmosfere evocate dal pianista parte da lontano: se l’idea di “mettere mano” al materiale per realizzare un concerto dedicato alla figura di Mendes nasce nel 2005, ancora prima arriva l’appassionamento per i suoi dischi, per i suoni, i colori e i ritmi che sono presenti in essi. Allo stesso modo, le esecuzioni concise – solo Groovy Samba e Lapinha superano i quattro minuti – e l’approccio ritmico rimandano direttamente al punto di partenza. Da questo, in pratica, scaturisce l’aderenza al filo logico degli arrangiamenti, delle idee e degli stilemi del pianista.


La costruzione di una band modulare rende possibile l’accento personale cui faceva riferimento Sergio Mendes. Il nucleo principale della formazione è il quartetto composto da chitarra, pianoforte, basso e batteria che accompagna la voce di Francesca Leone. Intorno a questo punto di partenza si aggiungono gli ospiti a completare il disegno sonoro di Max Monno. La voce di Marco Giuliani che ricopre il ruolo essenziale quanto delicato della voce maschile nell’originale. Le percussioni di Enzo Falco rappresentano un legame imprescindibile con il mondo sonoro brasiliano. Il flauto di Francesco Lomangino diventa un ingrediente utile a stabilire il contatto con molte reinterpretazioni del materiale. Fabrizio Bosso, ovviamente, trova un feeling immediato e perfetto con le atmosfere grazie alla sensibilità musicale del suo fraseggio, lirico e preciso allo stesso tempo. Tutti i musicisti chiamati da Monno rispondono con partecipazione alle coordinate proposte e ciascuno porta il proprio contributo nelle quindici tracce del disco.


Attraverso le improvvisazioni, oppure grazie a certi impasti timbrici, esce fuori la diversa personalità degli interpreti e la distanza temporale dalle prime registrazioni offre altre chiavi di lettura. Il rispetto per la musica, le composizioni e lo stile di Mendes si affianca l’intenzione di offrire un punto di vista peculiare: Brasil 2015 riesce così ad avere una dimensione propria e non rimane solamente un omaggio al lavoro di un altro musicista.