Abeat Records – ABJZ142 – 2016
Vittorio Mezza: pianoforte
George Koller: contrabbasso
Davide Direnzo: batteria, percussioni
La canzone napoletana è una fonte inesauribile da cui attingono musicisti di diversa estrazione e cultura per dare una propria versione aggiornata e moderna, riproposta secondo quelle che sono le proprie attitudini musicali. Nel nostro caso Vittorio Mezza, pianista colto e dal tocco elegante, ne dà una lettura in chiave jazz leggiadra e di facile fruizione. Lo fa in trio con George Koller al contrabbasso e Davide Direnzo alla batteria. I colori sono quelli del mediterraneo, non accecati dalla calura meridiana, ma tenui e smorzati, come un tramonto napoletano. Mezza ridisegna classici come Tu vuò fa l’americano o Torna a Surriento evocando e costruendo ponti tra Italia e America, seguendo una grammatica che attinge a nuovi filoni del pianismo contemporaneo ma ligio alla filologia tematica napoletana. I tre danno una tangibile impressione di essere in sintonia tra di loro, e di seguire le invenzioni del pianista, che coniuga rilettura e improvvisazione con maestria e sapienza. Napoli jazz songs è un disco piacevole. Un guardare da un’altra prospettiva su quello che è il “sound napoletano”, di ieri e oggi (Quanno chiove di Pino Daniele). Un felice intrattenimento la testa rivolta verso il mare.
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