Bro, l’esordio da leader di Nicola di Camillo

Foto: la copertina del disco










Bro, l’esordio da leader di Nicola di Camillo.


Bro è il primo disco da leader di Nicola di Camillo. L’ha realizzato in trio con Angelo Trabucco e Bruno Marcozzi. Assieme a loro come ospite si può ascoltare il suono della tromba di Fabrizio Bosso. Di Camillo ci racconta questo progetto nell’intervista che segue.



JC: Nicola Di Camillo, tu sei un contrabbassista e compositore: come concili queste due anime?


NDC: Diciamo che sono un contrabbassista con la passione per la composizione, quindi mi resta abbastanza semplice portare avanti entrambe le cose senza entrare in “conflitto”. La composizione mi diverte e stimola tantissimo, ma il contrabbasso vince su ogni tentazione…



JC: Quando componi hai in mente i musicisti con cui suonerai i tuoi brani?


NDC: Quando compongo divido il lavoro in più steps; solitamente parte da un groove di basso o un frammento di melodia che ho in mente, magari ispirato da un colore, da un evento atmosferico o dai suoni della natura. E successivamente completo la scrittura con ciò che manca (armonia, melodia, colori, ritmo e via dicendo); come ultimo step passo la “palla” ai musicisti cercando di coinvolgere il musicista più adatto al sound che ho immaginato. È bello anche cambiare qualche volta proprio per ascoltare come ciò che hai scritto muta a seconda del musicista che lo sta interpretando.



JC: Come nascono i tuoi pezzi? Inizialmente li suoni al contrabbasso o usi un altro strumento?


NDC: Una buona metà dei brani presenti sul disco Bro sono stati creati partendo da un’idea presente nell’archivio del mio cervello, ma sviluppati solo attraverso la scrittura, cercando di mettere in pratica qualche anno di studio dedicato alla composizione. Per il resto parto dal mio strumento passando per il pianoforte, strumento fondamentale, per poi finire sulla carta.



JC: Hai alle spalle numerose collaborazioni e incisioni. Quali sono quelle che ti hanno “segnato”?


NDC: Credo che non ci sia troppa differenza tra le collaborazioni poiché ognuna ha contribuito a farmi diventare quello che sono ora musicalmente. Ho avuto si molte collaborazioni e anche molto differenti. Se proprio dovessi citarne qualcuna farei il nome di Luca Ciarla con il quale in cinque anni ho avuto la possibilità di suonare nei festival più importanti girando in cinque continenti. Di crescere tanto e avere una visibilità molto più importante di quella che era prima. Qui vorrei scrivere il nome di tutti i musicisti con cui ho suonato, ma non sto scrivendo il mio curriculum. Li ringrazio profondamente tutti. Uno dei nomi che non posso assolutamente sorvolare è quello di Fabrizio Bosso, che mi ha donato l’onore di suonare i miei brani prima live e poi sul disco; una persona prima del musicista. Mi ha segnato decisamente, perché mi ha insegnato che la musica non è una questione di numeri!



JC: Bro è il tuo primo disco da leader per l’etichetta indipendente Bumps Records. Come nasce questo progetto?


NDC: Bro è una sorta di raccolta che abbraccia tutte le mie esperienze musicali. Negli anni ho sempre dato molto ai progetti a cui ho partecipato, ma nel frattempo ho accumulato appunti registrati e provini di brani nel desiderio di realizzarne un disco. Sono arrivato a un punto dove ho deciso di dedicarmi un po’ anche a me, alla mia musica, anche se non amo particolarmente espormi in prima persona. Ma quando hai una motivazione le cose cambiano e la mia motivazione ora è Bro.



JC: Il disco è in trio con Angelo Trabucco e Bruno Marcozzi: com’è il rapporto tra di voi? Da quando suonate assieme?


NDC: Sono quasi figlio unico… Con Angelo e Bruno suoniamo spesso insieme, credo che sia la formazione con cui abbia suonato di più. Abbiamo avuto la fortuna di condividere molti progetti assieme. Con loro è così, come fratelli possiamo anche non vederci per anni, ma poi ci si siede e si suona come non ci fosse un domani! Credo che la magia di tutto questo sia dovuta alle nostre esperienze, e al carattee: siamo molto simili, versatili ed eterogenei.



JC: In Bro suona anche Fabrizio Bosso…


NDC: Si, ho avuto la fortuna e la possibilità di suonare con Fabrizio diverse volte prima del disco e devo dire che oltre ad un musicista straordinario ho trovato una persona davvero portentosa; inoltre ha sposato benissimo questo progetto e mi ha regalato davvero dei bei momenti all’interno di Bro oltre che nelle chiacchierate post concerti che mi hanno dato molta energia positiva. Mi sento fortunato ad averlo incontrato e di aver incontrato anche Angelo Trabucco, Bruno Marcozzi e tutti quelli che hanno collaborato nel disco: Paola Ceroli che mi ha graziato della sua voce nel brano “Neve” e Angelo Scogno che ha curato tutto il mix del disco.



JC: Come definiresti il jazz suonato in Bro?


NDC: Un Jazz decisamente moderno. In Bro ci sono tante emozioni, tante esperienze passate a suonare musiche diverse. Bro è una dedica a una persona molto importante per me. Quindi lo ritengo decisamente un jazz molto emotivo, con una forte presenza di melodie dove non mancano di certo architetture ritmiche complesse. Poi la ricerca del suono che mi ha portato ad utilizzare effetti come il wha, il flanger, il delay ed altro sul contrabbasso, ma anche sugli altri strumenti… Vi consiglio di ascoltarlo, magari in cuffia…




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