La Cantiga de la Serena – La Serena

La Cantiga de la Serena - La Serena

Workin’ Label – Workin’ Label 18 – 2016





Fabrizio Piepoli: voce, santur, shruti box, tar

Giorgia Santoro: flauto, flauto basso, piccolo, bansuri, voce, nacchere, piatti

Adolfo La Volpe: oud, cittern, saz, indian harmonium






Un filo profondo lega i canti presenti in questo lavoro di Fabrizio Piepoli, Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe. Un filo che prende le mosse dalla diaspora degli ebrei dalla Spagna e risale indietro fin nelle corti del Medioevo e che dipana per tutto il Mediterraneo il suo tessuto di melodie e ritmi, di timbri e colori, di racconti e tradizioni.


Il trio si è formato nel 2008 ma arriva solo quest’anno al primo disco. E nel repertorio proposto all’interno del lavoro troviamo canzoni provenzali, cantigas della tradizione sefardita, danze macedoni, canti di devozione: un mondo ricreato in maniera sobria dalle linee estremamente nette tracciate dalle voci e dagli strumenti. Il percorso compiuto dai tre musicisti racconta una storia lunga secoli, dove si ritrovano popoli continuamente in guerra tra loro, dove si attraversano terre e mari: una storia costellata di scambi culturali e di infinite influenze reciproche. Una storia antica e, per certi versi, lontana, una storia sempre attuale perché vissuta sul filo degli elementi ancestrali presenti nel canto e nelle vicende di ogni popolo.


Nove brani per un totale poco superiore ai quarantadue minuti complessivi: anche in questo particolare aspetto, il trio misura con cura il suo passo ed evita ogni inutile orpello. La Serena è un lavoro condotto secondo un atteggiamento asciutto e, per questo motivo, riesce a trovare una dimensione calzante con le sue premesse.


Solenne e trascinante, austero, mistico, languido a seconda dei brani. Il trio si muove in un equilibrio molto riuscito tra l’intenzione di ricreare le atmosfere e le ambientazioni sonore e la necessità di affabulare ed esporre le emozioni, i sentimenti, le motivazioni dei singoli momenti. Si percepisce come il lavoro lungo e stabile abbia portato il trio a cesellare ogni singolo particolare e, in qualche modo, abbia permesso di interiorizzare e far propria ogni espressione e conferire, in ultima analisi, un senso di realtà e coerenza alla voce complessiva della formazione.




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