Raphael Malfliet – Noumenon

Raphael Malfliet - Noumenon

Ruweh Records – 003 – 2016



Raphael Malfliet: chitarra basso

Todd Neufeld: chitarra elettrica, chitarra acustica

Carlo Costa: batteria, percussioni






A rassicurarci sulla vitalità delle contemporanee forze esploranti ha voluto contribuire anche il bassista belga di precoce devozione allo strumento e naturale propensione alle forme dell’avanguardia, forte di un training in cui ha potuto accostarsi alle classes di Anders Jormin e Larry Grenadier, migrato con forti motivazioni alla volta di New York di cui apprendeva le correnti e, tra vari partner, selezionava quelli affini alla fondazione del presente trio: Raphael Malfliet per il proprio debut-album attinge all’impegnativo concetto di Noumenon, desueto in filosofia ma pescante verso il più speculativo passato del pensiero e della rappresentazione ideativa, su cui s’intende alitare rinnovata modernità non priva di drammatizzazione.


Seguace della peculiare “tradizione” delle partiture grafiche dei Maestri dell’avanguardia di fine Novecento (Stockhausen, Ligeti, Feldman), il musicista ha inteso conferire ispirativo impatto anche alla densa immagine di copertina, di graffitismo nebuloso, di elegante ed aggiornata ispirazione etnica, a suo modo traccia tematica all’album, abile a disvelare un ampio ventaglio di temperamenti espressivi, pur mantenendosi abilmente sfuggente per riferimenti e stilemi, privilegiando un ben speso gusto per la sorpresa.


Poco incentrato in apparenza su fissazioni formali, Noumenon esordisce lungo la liquida dimensione di Kandy, esteso passaggio attraversato da tratti atmosferici in cui i sentori di tempesta tratteggiati dalla percussioni sono temperati dalle più contemplative onde delle corde, il sound s’apre alle grida nella ben più concisa e concitata My Name, densa di rumorismo e “radiofonie”, alleggerendo il corpo nella dimensione lunare di Kort, succinto preludio all’esplorativa e misteriosa Arcana e, celermente doppiato il capo del lirismo a schema libero di Samen e delle vigorose psichedelìe di Rotation, il viaggio senza destinazione fissa del trio si conclude tra le elettriche nebbie di Boog.


Del giovane musicista colpiranno la libertà architettonica i già definiti orientamenti, nel saper amministrare articolazioni temporali e caratteri tematici, pur nella dichiarata astrattezza d’impianto, alternando pesi specifici e trame (per lo più) sottili a catartiche convergenze sonore.


Operando una personale rivoluzione verso la fisionomia del trio per chitarra, di fatto trasfigurato nei suoi equilibri, e conferendo dimensione e ruolo assai più aperto alla propria chitarra basso, cui si conferisce inusuale interventismo e palette timbrica, nelle installazioni sonore di Malfliet & C. sembra aleggiare uno status di sottrazione (ma a tratti anche di astensione) solistica pur non latitando la dimensione del coup de théâtre e della verace sorpresa, cui s’attinge più per stratificazione e tattiche sortite.


Nuova, interessante proposta da Ruweh records, che in sole tre uscite ha rapidamente affermato una propria strategia nel privilegiare musicisti “migranti” di dichiarata predilezione per energetiche combinazioni strumentali e revisione creativa di formule in collettivo.



Link correlati:

http://www.ruweh.com/collections/frontpage/products/raphael-malfliet
www.raphaelmalfliet.com
https://vimeo.com/164893257