Slideshow. Alessio Menconi

Foto: dalla pagina facebook di Alessio Menconi









Slideshow. Alessio Menconi


Jazz Convention: Alessio, a bruciapelo cos’è il Trio Bobo?


Alessio Menconi: Un trio originale che suona la propria musica con il proprio sound



JC: Il perché di questo nome?


AM: Si tratta di un vecchio soprannome del nostro batterista Christian Meyer ed essendo comunque un nome simpatico abbiamo deciso di utilizzarlo.



JC: Ci racconti ora il primo ricordo che hai della musica?


AM: I dischi dei Beatles di mio padre che già da bambino catturavano la mia attenzione. La voglia molto forte di suonare uno strumento per riprodurre le canzoni di quei dischi.



JC: Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare un musicista?


AM: Direi che è quasi una vocazione. Non puoi deciderlo… lo senti, ti appassiona e alla fine ti ritrovi a fare solo quello! In seguito pensi: bene… visto che non faccio altro sarà il caso che io mi rimbocchi le maniche per guadagnare un po’ di soldi con la musica!



JC: Alessio, cosa ti ha spinto a costituire un gruppo jazz come Trio Bobo?


AM: Il jazz è arrivato a 16 anni, dopo il rock/blues e dopo i dischi jazz/rock, dove sentivo sonorità rock ma allo stesso tempo qualcosa di armonicamente più complesso… un fraseggio più ricco. Da lì cominci ad approfondire e arrivi al jazz.



JC: Ma cos’è per te il jazz?


AM: Non lo so… (sorride – N.d.R.)



JC: Allora dimmi quali sono, per te, le idee, i concetti o i sentimenti che associ alla musica jazz?


AM: L’acqua di un ruscello che scorre.



JC: E tra i dischi che hai ascoltato quale porteresti sull’isola deserta? Dimmene tre…


AM: Band of Gypsys di Hendrix, Kind of Blue di Davis, Abbey Road dei Beatles



JC: Quali sono stati i tuoi maestri nella musica, nella cultura, nella vita?


AM: Charlie Parker, Miles Davis, Jimi Hendrix, i Weather Report e tanti altri musicisti del genere. Poi, tutti i musicisti con cui ho suonato o semplicemente con cui ho parlato, a cominciare da Christian e Faso che sono musicisti bravissimi e persone con cultura e sensibilità. Poi, adoro tutti i personaggi “speciali e coraggiosi” che hanno dato qualcosa all’arte, alla cultura, all’evoluzione… Pasolini, Dalì, Enstein, Freud, Woody Allen e tanti altri miei punti di riferimento.



JC: Come vedi la situazione della musica della cultura oggi in Italia?


AM: Un paese pieno di talenti ma che non è in grado di sfruttarli al meglio. Manca la cultura, il coraggio di andare oltre un talent show o una partita di calcio o una trasmissione dove litigano e si insultano!



JC: Cosa stai progettando a livello musicale per l’immediato futuro?


AM: Oltre al Trio Bobo, ho un trio con Alberto Gurrisi all’organo e Alessandro Minetto alla batteria con cui ho registrato tre cd. Poi ho un progetto di guitar solo e un cd in uscita che miscela jazz a musica brasiliana e pop, con molti amici e grandi musicisti come: Faso, Christian Meyer, Elio, Gegé Telesforo, Nick the Nightfly, Simona Bencini, Dado Moroni e tanti altri… e poi suono in giro per il mondo con vari musicisti di jazz.