Ultra Sound Records – USR-CD167/S – 2016
Giorgio Di Tullio: batteria
Luca Dell’Anna: tastiere
Luca Pasqua: chitarra
Ivo Barbieri: basso elettrico
Mimmo Valente: sassofoni
Scattante, rapido, elettrico. Il disco di Giorgio Di Tullio and the Four Cells nasce sotto gli auspici di due numi tutelari della fusion come Michael Brecker – al quale è dedicato il primo brano One for Michael – e Joe Farell, autore di Moon Germs secondo tema in scaletta, e si indirizza in un percorso fedele e ben allineato con i canoni del genere.
Oltre al brano di Joe Farell, nel disco ci sono sei pezzi originali firmati da Luca Pasqua (di cui uno cofirmato con Di Tullio) e uno di Mimmo Valente. Il batterista sottolinea, nelle note di copertina, come uno dei compiti del musicista sia «quello di far stare bene la gente»: Giorgio Di Tullio scegliere per ottenere questo obiettivo una strada senza freddi intellettualismi e anima la sua musica di groove sin dalle prime battute. Un solido suono elettrico, accordi taglienti, una gestione ritmica propulsiva e diretta sia nei brani più “straight” che nei tempi dispari. E soprattutto, fatto che non guasta mai, la dedizione di tutti i musicisti che accompagnano i brani e le atmosfere con scelte sonore sempre coerenti con quanto propongono le composizioni. C’è anche spazio per una sezione centrale più morbida, costituita da Psychedelia e Fifty-Fifty: se la prima è un classico esempio di ballad fusion, nella seconda entrano elementi più spigolosi che innervano l’andamento del brano.
E, per ritornare alle parole di Di Tullio, è facile ritrovarsi qualche secondo dopo aver messo su il disco ad accompagnare i brani, muovendo la testa a ritmo e battendo i piedi…