Milko Lazar & Zlatko Kaucic – Second Round

Milko Lazar & Zlatko Kaucic - Second Round

Klopotec / Sazas – IZK CD 038 – 2016



Milko Lazar: Fender Rhodes, filtri analogici, wah-wah, looper, synth, laptop

Zlatko Kaucic: batteria, percussioni







Dalla limitrofa Slovenia una coppia di autentici guastatori il cui apprezzamento, in termini di referenze e resa acustica, non sarà da riservarsi a nostalgici e cultori dell’epoca originaria delle avanguardie euro-atlantiche. Peraltro, il soundscape del duo è apparentemente indebitato con le sonorità degli originari praticanti del (grande) filone, e particolarmente le scorrerie sulle tastiere e gli artifici analogici di Lazar risuoneranno idiomaticamente assai prossime a quegli incandescenti opifici, si pensi al laboratorio Bitches Brew o la fusion nascente e poco levigata dei primissimi Weather Report; magari stilisticamente più ampio e linguisticamente meno vincolato il drumming incisivo e viscerale di Kaucic, spesso scintillante, a tratti bruciante nei suoi metalli che sanno etnicamente di orizzonti remoti ed arcaici.


Insomma, poco rassicuranti le premesse all’ascolto, e i due assortiti e non certo conformisti solisti, se non si risparmiano sul piano dell’invenzione, riuscendo spesso a tenere la scena con un solido senso della sorpresa, sono vettori di una musicalità che però i meno smaliziati potrebbero non trovare particolarmente incisiva o di non impeccabile tenuta spettacolare: ciò sembra da imputare, già alla media distanza, alla personalità non particolarmente originale del tastierista, che particolarmente al piano elettrico non lascia in definitiva una firma spiccatamente originale e, anche nel concedersi vezzi da sound analogico, sembra rimanere nell’ombra, se non nell’eclisse delle personalità che più precocemente hanno lasciato maggiori segni lungo le scorrerie sui tasti bianconeri e ai generatori elettronici.


Di diversa forza la resa ed efficacia complessiva delle invenzioni di Kaucic, che può vantare avventure in dualità con un Agustí Fernandez o un Evan Parker, per cui il presente partner si palesa meno radicale e di diverso profilo nell’ambito delle più recenti collaborazioni del percussionista ed effettista balcanico.


Positivi comunque lo spirito e l’atteggiamento creativo dei due, che nel bilancio delle forze sembrano smarrire un po’ la rotta vero l’approdo ad una griffe davvero originale, pur elargendo insomma una performance improntata con onestà a spirito di ricerca diversamente spettacolare e senso avventuroso.