Raffaele Genovese Trio + Ben Van Gelder – Musaico

Raffaele Genovese Trio + Ben Van Gelder - Musaico

AlfaMusic – AFMCD193 – 2016





Raffaele Genovese: pianoforte, tastiere

Carmelo Venuto: contrabbasso

Emanuele Primavera: battera

Ben van Gelder: sax alto








Il nostro Flavio Caprera scrive in modo efficace, nelle note di copertina al disco, che Musaico è «un lavoro autobiografico che riflette a pieno la personalità di un musicista colto e sicuro delle proprie capacità.» Nelle dieci tracce troviamo, infatti, una visione del mainstream jazz, solida e matura, capace di tenere conto delle evoluzioni avvenute nel linguaggio e delle sintesi avvenute al contatto con altri materiali. Ritroviamo gli accenti e gli effluvi della Sicilia, le questioni ancora irrisolte e le storie antiche, evocate da titoli come Via D’Amelio o Ibn Hamdis, poeta arabo-siciliano vissuto tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo. Possiamo, soprattutto, ascoltare una vena compositiva estremamente melodica e sempre controllata: utile, cioè, per guidare lo sviluppo del disco nel suo complesso e dei singoli brani senza mai diventare affettata.


Insieme a lui, un vero e proprio quartetto. L’incontro tra il trio guidato da Raffaele Genovese Trio e Ben Van Gelder, sassofonista olandese di stanza da tempo a New York, va oltre il rapporto tra una formazione e un ospite, si combinano e si fondono in una voce coerente, impostata in maniera agile, efficace e in grado, allo stesso tempo, di valorizzare le differenze e di mettere in evidenza la comune appartenenza al linguaggio jazzistico. Un’idea di jazz che guarda, come dicevamo sopra, alle diverse stagioni vissute da questa musica, al suo modo di cambiare nel corso degli anni e in relazione ai tanti incontri, alle personalità più importanti e agli autori meno rinomati: Genovese espone con equilibrio tutto questo, riesce a miscelare con gusto la parte razionale e l’aspetto passionale, confeziona un disco elegante e scorrevole, valorizza in ogni momento sia l’idea alla base della scrittura che il contributo portato dagli interpreti. Un lavoro che si colloca all’interno delle coordinate espressive del jazz con spirito consistente e vivace e senza rinunciare alla propria personalità.



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