Notami Jazz – NJ015 – 2016
Mike Melillo: pianoforte
Elio Tatti: contrabbasso
Giampaolo Ascolese: batteria
Delizioso e di notevole spessore artistico questo live di Mike Melillo. Di lui conosciamo tutto, della sua carriera, della sua levatura artistica, della capacità che ha di calarsi nei brani e interpretarli, alla stregua di un attore. In Evidence il pianista americano rende palese la sua classe rimasta intatta nel corso degli anni. Lo fa in trio con due esperti musicisti quali sono Elio Tatti e Giampaolo Ascolese. Il suo narrare è misurato, carico di pathos (Recycle), espressivo e nello stesso tempo swingante e segnato dal blues (The booze in 12 bars). Siamo di fronte a un pianismo moderno ma che conserva intatte le caratteristiche portanti della tradizione afroamericana. Melillo sa di avere un tocco personale e una capacità discorsiva non comune che lo rende uno dei pochi pianisti mainstream dalla visione aperta e armonicamente piena di risorse. Lo afferma con convinzione nei due brani citati, scritti di suo pugno, e lo dimostra anche in riuscite reinterpretazioni di pezzi eterogenei nella loro natura come la sofisticata Serenade to Sweden; oppure nelle libertà colemaniane di Humpty dumpty. Le sue note fluiscono con la stessa facilità e velocità di un torrente in piena, seguito dal suono pieno e di sostanza del contrabbasso e dal timing perfetto e ossessivo della batteria. Anche i maestri Powell e Monk, a cui dedica rispettivamente due brani a testa, Bouncing with Bud, Un poco loco, Evidence e Pannonica, sono dipinti come se avesse a disposizione un ampia tavolozza, pari al cielo, per disegnare le loro espressioni sonore nei minimi e personali dettagli. Melillo non si dedica alla sottrazione, né, al contrario esagera con le note. Il suo comunicare è in perfetto equilibrio tra parti scritte e improvvisazione, si dilunga il giusto, e sovente nello stesso brano suona del tema anche versioni alternative, immaginate al momento. Consigliato!
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