816 Music – 2016
Uri Caine: pianoforte
Mark Helias: contrabbasso
Clarence Penn: batteria
special guest: Kirk Knuffke: cornetta
Seguire e descrivere la multiforme carriera di Uri Caine non è facile a volte lascia spiazzati. Le frequentazioni sono molteplici: dalla musica classica, Bach e Mahler solo per citarne alcuni, al jazz in tutte le sue declinazioni, al rock, all’elettronica ed alla musica klezmer. Un turbinio di soluzioni e approcci diversi ai singoli generi musicali, che, di volta in volta finiscono sulla sua tastiera. Qui lo ritroviamo dopo molto tempo nella classica formazione in trio in compagnia di Mark Helias al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria.
Lo sguardo del pianista americano, che firma tutte le quindici tracce, è onnisciente: non si accontenta di tenere ben salda la lezione del passato ma la decodifica con occhi nuovi. Si inizia con Manahatta, swing tiratissimo nel quale esplodono la ferocia e il virtuosismo dei tre protagonisti, per poi toccare il free jazz con tre brani molto brevi, Woke Up This Morning, Climb To The Top e Time In Between, quest’ultimo caratterizzato dal breve intervento con l’archetto di Helias. Il carattere si fa più riflessivo ed intimista in tracce come Bleeding Heart e He Said She.
La cornetta di Kirk Knuffke si fa notare per il suo timbro delicato sia nelle traccia d’atmosfera, Shadow Of A Doubt, sia nei brani in cui sfoggia maggiore aggressività nel registro acuto, Hidden Glances e Submission. Helias e Penn non riducono il loro contributo all’accompagnamento ma si pongono anche loro come leader al fianco di Caine.
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