Clean Feed CF 324CD / Trem Azul – 2015
Pascal Niggenkemper: contrabbasso preparato
Sorta di icona post-moderna con spiccate incombenze metafisiche (o anche, e non meno simbolica, scatola dei giochi), quella proposta a mo’ di copertina per il solo del cosmopolita contrabbassista parigino, operoso alfiere di tesi sortilegi e ricerca fuori schema, con una certa collocazione d’intenti entro una più complessa scena estetica, che qui ci richiama per un appuntamento interamente dedicato ad una vivisezione, sia intra- che extra-corporea, perpetrata sul ligneo partner di scena e probabilmente di vita (espressiva).
Insomma sembrerebbe “metterci la faccia” il giovine Niggenkemper, nell’aggredire e a proprio modo seviziare il corpo del proprio ponderoso strumento, in ciò accodandosi a tutta una teoria di omologhi e omologhe – e qui ci limiteremo ad enumerare le Joëlle Léandre, o Helène Labarrière, come naturalmente i Barry Guy e i Barre Phillips, d’opus già sedimentato lungo le scie del tempo, giusto a premettere quanto ardua si annunci la sfida, almeno sul piano della credibilità e del valore di firma personale.
Movimentata sequenza, in cui perfino i titoli attingono a micro-letteratura (da If You will marry, make your love to me a Let me wipe it first, it smells of mortality, è già tutto un programma nel programma) ma certo è nella caparbietà visionaria dell’animoso solista che meglio s’esprime la sua progettualità nell’attentare all’integrità sonora e strutturale del contrabbasso (di cui si considerano, nelle note, i molteplici parametri conferenti sonorità, non dimenticando la natura vegetale e minerale nonché la maturazione biologica).
Ma, tra trasgressioni d’approccio e preparazioni, sembra che il ponderoso “grand jouet” a 4 corde non si lasci violare più di tanto, mantenendo la propria risonante identità in buona parte dei materiali, ed il trasgressivo amplesso non osta la generazione di curiosi flussi meta-melodici o ritmiche rockeggianti, rumoristica costruttiva può alternarsi a profondo lirismo, in una costruzione mobile di cui non si stenta a percepire la dimensione plastica.
Lavoro che potrà non sfuggire a qualche osservazione circa tecnicismi e macchinosità d’impianto, Look with thine ears è ad ogni modo opera di cui si percepisce l’onestà e lo spirito di ricerca genuino, e di cui non si faticherà a cogliere il grande e differenziato senso spettacolare.
Link correlato: soundcloud.com/pascal-niggenkemper/sets/look_with_thine_ears