Slideshow. Vito Di Modugno

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Slideshow. Vito Di Modugno


Jazz Convention: Così, a bruciapelo, Vito, puoi parlarci del tuo nuovo lavoro discografico?


Vito Di Modugno: My Pictures at an Exhibition, un sogno che si realizza dopo più di trent’anni.



JC: Il riferimento è ai celeberrimi “Quadri di un’esposizione”?


VDM: Certo… Come si sa, Pictures at an Exhibition è una suite pianistica che il compositore russo Modest Petrovic Musorgskij scrisse nel 1874 dopo aver visitato una mostra di quadri del suo amico pittore Viktor Hartmann, dalla cui visione rimase talmente colpito che, nel giro di poche settimane compose l’intera opera. I “Quadri” che ho studiato nel 1984, subito dopo il mio esame di diploma di pianoforte, sono rimasti, da allora, sempre nel mio cuore. Risalgono proprio a quel periodo i miei due unici recital di pianoforte basati sulla loro esecuzione, poi la mia carriera musicale ha preso la strada del jazz.



JC: Quindi da allora a oggi…


VDM: Nonostante il jazz, negli anni ho sempre coltivato il desiderio recondito di poter, un giorno, suonare nuovamente in pubblico i “Quadri”… Così, circa dieci anni fa, mi è venuta l’idea di realizzarne una versione personale. Inizialmente ero più orientato ad una soluzione solistica all’organo Hammond, ma poi ho maturato l’idea di coinvolgere il mio quartetto. Nasce così, lentamente, step by step, questa mia rivisitazione dell’opera.



JC: Come hai lavorato su Musorgskij?


VDM: La struttura è concepita mantenendo fedeltà alla partitura originale ma con un idioma jazzistico e con sonorità rock che ammiccano a volte alla versione prog di Emerson Lake and Palmer. Si tratta, in pratica, di un viaggio in parallelo fra il linguaggio musicale classico, jazz e rock.



JC: Chi hai coinvolto nel progetto?


VDM: Il mio quartetto, composto da musicisti di riferimento del jazz italiano, vede Michele Carrabba impiegato, questa volta, oltre che al sax tenore, pure al soprano, al baritono e al clarinetto basso, Pietro Condorelli alla chitarra, Massimo Manzi alla batteria, ed io all’organo Hammond, al pianoforte, al piano elettrico, al basso elettrico ed al contrabbasso.



JC: Si possono trovare delle anteprime del progetto?


VDM: Sì, colgo infatti l’occasione per invitare i lettori di Jazz Convention a visionare il video promo di questo progetto discografico cliccando su https://www.youtube.com/watch?v=9GIG_o05ooA.



JC: Parliamo ora di te, Vito; ci racconti ora il primo ricordo che hai della musica?  


VDM: Impossibile rispondere in quanto, essendo mio padre musicista, la musica ha sempre fatto parte di me, dal mio primo giorno di vita.



JC: Ma quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare un musicista jazz? 


VDM: L’istinto!



JC: Ha ancora un significato oggi la parola jazz? 


VDM: Perché dovrebbe essere il contrario?



JC: Ma cos’è per te il jazz?


VDM: Mi riallaccio a due frasi famose di grandi musicisti: 1) Amico, se lo devi chiedere non lo saprai mai; 2) è uno stile di vita.



JC: Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che associ alla musica jazz?


VDM: Per me il jazz è una vocazione. Chi ha a che fare con il jazz generalmente lo fa per amore incondizionato verso questo tipo di espressione musicale. Mi riferisco sia ai musicisti che agli ascoltatori.



JC: Come pensi che si evolverà il jazz del presente e il jazz del futuro?


VDM: Non so dirti quale sarà la precisa direzione che prenderà il jazz nel futuro ma sono sicuro che ci saranno sempre dei grandi musicisti che istintivamente porteranno nuove idee e nuovi concetti.



JC: Tra i molti dischi che hai fatto ce ne è uno a cui sei particolarmente affezionato?


VDM: Un po’ tutti ma, in particolar modo, il primo (Meriggio) l’ultimo (My Pictures At An Exhibition) e, per ovvie ragioni, Il Basso e la Voce inciso con Mariella Carbonara che ci ha prematuramente lasciati.



JC: Quali sono stati i tuoi maestri nella musica, nella cultura, nella vita?


VDM: Innanzitutto mio padre. E poi il mio insegnante di pianoforte Giuseppe Domenico Binetti.



JC: Qual è stato per te il momento più bello della tua carriera di musicista?


VDM: Quello che arriverà!



JC: Quali sono i musicisti con cui ami collaborare?


VDM: Quelli con cui suono abitualmente



JC: Cosa stai progettando a livello musicale per l’immediato futuro?


VDM: Per ora aspetto la pubblicazione del nuovo cd, poi vedremo cosa fare.