Guidi/Petrella/Sclavis/Cleaver – Ida Lupino

Guidi/Petrella/Sclavis/Cleaver - Ida Lupino

ECM Records – ECM 2462 – 2016





Giovanni Guidi: pianoforte

Gianluca Petrella: trombone

Louis Sclavis: clarinetto, clarinetto basso

Gerald Cleaver: batteria





Giovanni Guidi e Gianluca Petrella formano un duo d’improvvisatori che si conoscono e suonano già da tempo assieme. Il loro rapporto è ulteriormente consolidato con Ida Lupino, disco inciso per la ECM e che vede gran parte delle composizioni scritte da entrambi. Il titolo riporta alla celebre brano di Carla Bley e sta a ricordare gli ottantanni di vita della compositrice. Il lavoro è realizzato in quartetto con Louis Sclavis al clarinetto e Gerald Cleaver alla batteria. Spicca la mancanza di un contrabbasso, ma questa assenza non incide sull’economia del disco perché gran parte dei pezzi suonati posseggono lo stesso una ritmica chiara e regolare (What we talk about…).


Il disco contiene momenti di lucentezza e spazialità con altri di minimalismo camerale. I musicisti danno l’impressione di suonare in uno spazio aperto, dove il singolo si muove liberamente interagendo senza vincoli con gli altri. A volte sembrano venir fuori da una quinta buia e fuori dal tempo in cui è la musica che lentamente si fa spazio e occupa la cubicità dell’aria (Hard work e Zweig). When we talk about love si apre con un assolo di batteria che introduce il clarinetto di Sclavis alle prese con una litania orientale. È un pezzo che si carica d’intensità sospinto da un piano percussivo e dai latrati grassi del trombone. In Jeronimo i quattro cambiano totalmente registro ponendosi su una posizione estremamente free dove i singoli interventi s’incontrano sotto l’egida dell’improvvisazione comunitaria. La riproposizione di Ida Lupino è molto bella, melodiosa e cantabile. Si apre con un lento incedere di pianoforte e batteria, alla stregua delle movenze di una ballerina classica che si avvita poi nel movimento sotto i colpi di clarinetto e trombone. Il tutto attraverso un cadenzato e catartico crescendo. Fortemente poetico è il trombone di Petrella nella cover della struggente Per i morti di Reggio Emilia, una canzone dall’intenso afflato politico. Sempre seguendo la scia del ricordo arriva Gato!, omaggio dai toni sommessi al celebre sassofonista. Seguendo il filo rosso della poeticità, non è da meno il canto narrato dal clarinetto de La terra. Un pezzo panteista, corale e di intenso lirismo. Con No More Calypso? si entra nella “seconda parte” del disco. Quella in cui l’improvvisazione acquista toni espressionisti e in altri rasenta la totale astrazione. Sono momenti di partecipazione corale, che s’interrompe nelle turnazioni solipsistiche di Rouge Lust. Things We Never Planned inaugura una serie di pezzi in cui Sclavis cede la scena ai tre restanti che a loro volta si alternano proponendo e dialogando attraverso le invenzioni del momento. È un susseguirsi di note ed emozioni che sfidano il senso del tempo e impongono quello dell’immediatezza del narrato. Consigliato!


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