Paolo Fresu Devil Quartet @ Parco della Musica

Foto: Luca Labrini










Paolo Fresu Devil Quartet @ Parco della Musica

Roma, Auditorium – 24.3.2017


Venerdì 24 marzo Paolo Fresu è il protagonista di una ricca serata all’Auditorium Parco della Musica di Roma, prima in un incontro pubblico nelle vesti di presidente e direttore artistico del suo festival sardo Time in Jazz, giunto quest’anno al ragguardevole traguardo delle trenta edizioni, e poi come leader del suo gruppo più elettrico, quel Devil Quartet con cui da oltre dieci anni gira il mondo in concerto.


Il suono della sordina di Fresu apre il concerto della sera in maniera dolce e delicata con Ambre, una composizione del trombettista sardo racchiusa nell’ultimo album del quartetto Desertico uscito nel 2013. Consolidati da un feeling ormai finissimo, i quattro iniziano il loro viaggio musicale attingendo dalle fonti più disparate, anche apparentemente lontane, cambiando di continuo rotta con grande armonia. Già dal secondo brano, Moto Perpetuo, infatti con l’entrata degli effetti i suoni si fanno più aggressivi e decisi, i ritmi più sostenuti e i dialoghi più serrati, in particolar modo quello tra il leader e la chitarra elettrica di Ferra. Dalle note lunghe arricchite dal delay del flicorno a quelle più nervose e libere dei brani più influenzati dalle sonorità rock, Fresu rimane sempre estremamente lirico e poetico in ogni intervento, riuscendo a rendere magico e funzionale anche un soffio o il tintinnio dell’anello. Ma è comunque tutto l’insieme a girare a meraviglia: Bebo Ferra da una parte appare fin da subito più composto, dividendosi tra un prezioso lavoro sporco di sostegno e brillanti interventi solistici, trovandosi spesso in splendida simbiosi con il trombettista, con una ritmica precisa e fantasiosa, composta da Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria, che ben caratterizza il suono del gruppo in una entità ben definita. Sonorità che partono dal lontano barocco nel caso dell’Elogio del Discount fino ad arrivare alla canzone d’autore di E se domani, passando dal periodo elettrico di Miles fino ai suoni più rock e celeberrimi dei Rolling Stones di I Can’t Get No con estrema eleganza, in un crescendo di colori che entusiasma, terreno ideale per un Fresu sempre ispirato e libero di muoversi a proprio piacimento. Un repertorio che per la maggior parte porta la firma di tutti e quattro i membri del gruppo, con in mezzo anche una bella anticipazione dal disco di prossima uscita del gruppo, un lavoro questa volta completamente acustico che uscirà il prossimo anno.


Nel finale i quattro ritornano alla dolcezza con la quale hanno aperto con una ninna nanna scritta dal leader per il figlio, prima di una spiazzante quanto energica rivisitazione della sigla di Un posto al sole che conclude un concerto vario ed intenso che vede la musica assoluta protagonista, ricca di una classe, un gusto ed una raffinatezza rara che incanta.



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