Foto: Carmelo Calabria
Suoni, parole e ritmi dal mondo 2017
Genova-Cornigliano, Villa Bombrini. febbraio-aprile 2017
La rassegna Suoni, parole e ritmi dal mondo giunge all’ottava edizione e si conferma appuntamento gradito al ponente genovese e non solo. La sala è, infatti, completamente esaurita in tutte le date previste e, in certi casi, occorre aggiungere sedie per poter ospitare un numero di spettatori superiore al preventivato.
Comincia il 18 febbraio Andrea Pozza con i fidi Aldo Zunino al contrabbasso e Rodolfo Cervetto alla batteria. Il pianista genovese riserva una parte del concerto a brani del suo ultimo cd, Siciliana. Così si ascoltano Bolivia di Cedar Walton, Wee see di Monk e Ishfahan di Billy Strayhorn. Siciliana è, poi, eseguita in completa solitudine, mentre nel disco eponimo è rivisitata dal trio internazionale. Sono ripresi, inoltre, brani di Steve Swallow ed Erroll Garner particolarmente cari al leader del gruppo. Pozza suona in scioltezza, srotola assoli carichi di note senza alcuna intenzione di mostrare il suo virtuosismo. È agile, efficace e incisivo sulla tastiera. Zunino e Cervetto lo assecondano, rispondendo colpo su colpo alle sollecitazioni del pianoforte, intessendo un accompagnamento aderente ed espressivo, frutto di una lunga frequentazione fra di loro e con Pozza. Non può mancare, in conclusione, un vero e proprio tripudio finale per un musicista molto amato nella sua città e per i suoi apprezzati partners.
Il 4 marzo debutta da queste parti la cantante francese Marie Foessel, residente in costa Azzurra, che ha pubblicato da poco tempo il cd “Pessoa etc.”. Il concerto offre poesie dello scrittore portoghese in musica e omaggi ad altri autori come Boris Vian, Michel Legrand o Paolo Conte, di cui viene ripresa Insieme a te non ci sto più. La Foessel si dimostra subito padrona della scena. In un italiano più che dignitoso, con garbo, l’artista illustra i testi dei pezzi che va a proporre. La jazz-singer ha una voce dotata di buona estensione, si disimpegna al meglio nello scat, usa con abilità il microfono e si accompagna con movimenti eloquenti del corpo. Bastano poche canzoni, perciò, per avere dalla sua parte tutta la platea. Collina-Cerruti e Cervetto, da parte loro, non fanno rimpiangere il trio di Bruno Angelini, a fianco della Foessel nel disco citato. Il trio ritmico italiano suona con leggerezza e nerbo, valorizzando la protagonista della serata con un lavoro misurato di stimolo e di risposta.
Il 18 marzo tocca a Zegna e Casati in un incontro denominato “Paris Blues”, come il cd inciso dalla coppia nel 2015. i due dedicano la maggior parte dell’esibizione alla riproposizione di pezzi di Ellington e di Armstrong. Zegna è un vero cultore del “Duca” e ogni volta cerca di inoltrarsi all’interno di composizioni che conosce benissimo, per trovare ancora nuove chiavi di lettura o semplicemente per mettere in luce tratti, angoli non ancora esplorati a dovere. Casati suona la tromba in modo pacato, non uscendo mai fuori dalle righe, non forzando sullo strumento e intersecando la sua voce rilassata agli eleganti arabeschi del pianoforte. È un jazz devoto alla tradizione, ma non ripiegato su sé stesso. I due riescono, infatti, a non rifugiarsi nei clichè e a portare a termine un concerto delineato da coordinate ben precise, ma nient’affatto scontato.
L’ultimo appuntamento in programma è il primo aprile con il quartetto di Sandro Gibellini. «il progetto, però, è di Stefano Riggi», puntualizza subito il chitarrista lombardo. L’idea è quella di riverniciare in jazz noti temi dei cartoni animati. Si va da La Pantera Rosa ai Flintsones, dagli Aristogatti al Libro della Giungla e via discorrendo. Lo spunto potrebbe essere anche interessante, ma lo svolgimento procede in modo piuttosto schematico e mostra la corda di una mancanza di inventiva, oltre la medesima intenzione di base. In più i giovani Emanuele Valente e Giorgio Griffa, a basso e batteria, offrono un sostegno regolare, ma squadrato, poco fantasioso. Così, dopo poche battute, si capisce dove il gruppo vuol andare a parare. L’imprevedibilità è assente o quasi da questa esibizione, insomma. In compenso il pubblico partecipa con un certo divertimento, riuscendo ad individuare motivi cari a più generazioni di spettatori dei cartoons e applaude le uscite solistiche della chitarra di Gibellini e del sax tenore di Stefano Riggi.
Ancora una volta Suoni, parole e ritmi dal mondo raggiunge il suo obiettivo: portare il jazz, e i generi confinanti, nella periferia genovese, arrivando a radunare, con continuità, un pubblico numeroso ed entusiasta.