Filibusta Records – FR1602 – 2016
Milena Angelé: sax tenore
Edoardo Ravaglia: pianoforte, tastiere, elettronica, arrangiamenti
Francesco Fratini: tromba
Enrico Bracco: chitarra
Riccardo Gola: contrabbasso, basso elettrico
Fabio Sasso: batteria
Chiara Viola: voce in Little Person
Jim Schiebler: voce recitante in Von. Something There
Un disco vario e fresco. Something there guarda a riferimenti diversi, dal cinema al rock progressive, dall’elettronica a un guru del jazz come Wayne Shorter, da una pietra miliare degli anni ottanta come Running up that hill e Samuel Beckett. È una riflessione musicale ampia, compiuta attraverso una formazione larga come il sestetto con un doppio strumento armonico e ulteriormente aperta dalla presenza di Chiara Viola in Little Person e di Jim Schiebler che recita la poesia Something There di Beckett che offre il titolo al lavoro. Brano dopo brano, si ritrovano echi e suggestioni provenienti da altri contesti, vengono in mente Frank Zappa e il recente Blackstar di David Bowie, il nuovo jazz europeo e suggestioni meno formali e strutturate come quelle proposte in Von. Something There.
La musica proposta da Milena Angelé nel disco ha un passo pacato e consistente. Il tutto viene affrontato in maniera matura e convinta. Gli spunti vengono metabolizzati e restituiti in maniera personale, la conformazione del sestetto “costringe” a ripensare e a rimodulare ogni incastro e ogni connessione e, in questo modo, vengono messe a regime e sfruttate le potenzialità dei singoli. La sintesi, in pratica, proviene da una visione che naturalmente stratifica e ingloba queste varie influenze: l’approccio si riflette anche sulla scrittura e sul suono. E, in questo senso, aiuta anche il fatto che i musicisti hanno, più o meno, la stessa età e, sicuramente, una attitudine analoga e la disposizione a lasciar passare i vari riferimenti in maniera attenta e senza nessun retaggio di purismo o di “ortodossia” Se si vuole, sono la curiosità e il senso dell’esplorazione a dare senso al percorso del lavoro: la possibilità che ci sia “qualcosa” da scoprire nei “luoghi” attraversati è la molla che spinge al viaggio e che fortifica l’intenzione di raccogliere e riportare in musica le esperienze fatte, senza preconcetti o formule stabilite a priori.
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