Bunch Records – 2016
Simone Quatrana: pianoforte;
Valerio Della Fonte: contrabbasso;
Andrea Quattrini: batteria
Simone Quatrana, giovane pianista dai piedi saldi nella tradizione ma con forti tendenze avanguardistiche, confermate dalle sue collaborazioni con Peter Brötzmann e Ken Vandermark, ha dato alle stampa il uso ultimo progetto in trio intitolato Punto. Il lavoro prende in considerazione brani diventati standard e composizioni originali, tre, che portano la sua firma. Detto così sembrerebbe essere di fronte ad un “tradizionale” piano trio che esegue con dovizia interpretativa e tecnica pezzi già sentiti e alcune novità. Invece Quatrana stravolge totalmente il concetto di linearità esecutiva, soprattutto per gli standard, per introdurre trappole armoniche, spigoli, angoli acuti, note desuete, accelerazioni e frenate ritmiche, il tutto all’insegna di una partecipazione paritaria sia in termini d’inventiva che esecutiva. Ecco che in Solar di Miles Davis, soltanto dopo due minuti riusciamo a captare il tema e a riconoscere un pezzo che comunque ha subito sin dall’inizio depistaggi sonori e fughe armoniche. Stesso discorso vale per All Blues, dove la filologia esecutiva cede a tratti il posto alla libera interpretazione, mentre come un fiume carsico al di sotto si muove con veloci comparse il tema portante. Il piano di Quatrana tende ad essere percussivo, afro, di chiare ascendenze Monkiane, che palesemente si riscontrano in Straight No Chaser, anche se lui “adorna” la composizione di suoni che tendono ad essere uditivamente poco fluidi ma efficacemente originali. First è il primo dei tre brani inediti del disco. È un pezzo di facile impatto che cresce mano mano che si sviluppa la trama narrativa tra passaggi modali e fughe free. La title track, Punto, è un breve spaccato di presente riprodotto senza le sicurezze del reale; mentre Ballade inizialmente inganna l’udito con i suoi tempi lenti e misurati per poi ingigantirsi piano piano sotto l’incalzare stridente del pianoforte. Punto è un disco che fa riflettere, intrigante dal punto di vista musicale e tecnico. Allarga le maglie del piano trio seguendo strade inusuali attraverso un processo di partecipazione collettiva che valorizza le singole personalità del gruppo.
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