Abeat Records – Abjz 158 – 2016
Claudio Fasoli: sax tenore, sax soprano;
Michael Gassmann: tromba, flicorno soprano
Michele Decorato: pianoforte
Michele Calgaro: chitarra
Andrea Lamacchia: contrabbasso
Lorenzo Calgaro: contrabbasso
Gianni Bertoncini: batteria, elettronica
Marco Zanoli: batteria
Due quartetti, sette brani, titoli minimali per il nuovo capitolo della lunga carriera di Claudio Fasoli, intitolato Inner Sounds. Senza ombra di dubbio questo progetto, articolato ed evoluto, rappresenta una delle vette più alte della produzione da leader del sassofonista veneziano. Qui come non mai è sempre più evidente l’originalità del timbro, testimonianza di un marchio di fabbrica consolidato nel tempo e che rende Fasoli un top tra i jazzisti europei. Quel ronzare iniziale che apre Prime lo avvicina al suono delle api e ammanta di poietica aristotelica il rapporto tra Fasoli e la natura, in questo caso dell’arte, rende le sue composizioni un tutt’uno con l’anima delle cose che poi è il cuore creativo del jazz. La modernità di Fasoli è in questo, nel mediare il presente attraverso un suono che vuole essere la raffigurazione rigorosa delle linee del visibile distinte e delimitate tra gli spazi attraverso cambi cromatici ed estensioni sonore. E ancora più sorprendente in questo disco è l’improvvisazione, vissuta attraverso cambi imprevisti, dimensioni sconosciute (Sext), soluzioni inaspettate ed efficaci. Inner Sounds è un progetto “democratico”, dove tutti i musicisti concorrono con i loro interventi e iniziative al risultato finale; si ritrovano su quella sovrastruttura ideale costruita da Fasoli che altro non è se non la sua poetica. Questa dirime, sbroglia, trasforma il magma sonoro in comunicazione diretta e altamente emotiva (Nones). Il suo contraltare, Michael Gassmann, spinge e contribuisce a rendere etereo e spaziale il rigore lirico della musica di Fasoli, assecondati alla perfezione da un cast di musicisti simbiotici e puntuali. Altamente consigliato!
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