Dodicilune Dischi – Ed 367 – 2017
Emanuele Passerini: sax soprano, sax alto, sax tenore
Galag Massimiliano Bruno Belloni: pianoforte
Certi operosi artigiani del jazz hanno ormai talmente ben argomentato le proprie strategie creative da aver guadagnato una preconcetta credibilità, che pur non dispiacerà lasciar convalidare da una sempre benvenuta occasione d’ascolto.
Associazione tra due individualità abitualmente schive e defilate in termini mediatici, sul Painting Jazz Duo convergono esponenti di due differenti fasce generazionali, ma abili a dar prova di un’intesa palese e un più che solido interplay: nessun particolare impasse a percorrere dettati della Old School, che i medesimi riescono a far propri elaborando con tratto personale il segni dalle forti firme di Coleman, Monk, Lacy e Gershwin, recuperando il tema fugato del Bach protagonista ed ispiratore assoluto del precedente, ponderoso Well-Tempered Duo: Bach Project, esitando peraltro di persistente efficacia nel lungo “racconto per segmenti” in cui è articolato l’album, ed ugualmente convincente nei materiali a propria firma, in cui vengono dispensati i marchi di fabbrica ormai riconoscibili, tra cui si conferma la caratteriale presa di distanza dall’artificio ed un bilanciato compromesso tra seriosità espositiva e sottili tratti umoristici a beneficio dell’uditorio quanto enzima di feedback personale.
Con opportuno assortimento di guise e caratteri rappresentativi , con un ripartizione dinamica di ordito e trame nei serrati contributi dei due co-protagonisti di Peace, s’apprezzano per tenuta il soffio assertivo di Passerini ed la maturità di tocco di Belloni, le propensioni alla meditazione energica del primo e la perigliosa ricerca armonica del secondo, cosicché non ne apparirà retorica la auto-definizione di «duo coeso, forte della sua storia e della sua sintonia».
Link correlato: www.youtube.com/watch?v=4r9Idk_e6yY