Improvvisatore Involontario – II047 – 2017
Paolo Sorge: chitarra elettrica
Gabriele Evangelista: contrabbasso
Francesco Cusa: batteria
Il suono al centro: sembra questo il proposito di Paolo Sorge. Un suono limpido, ampio. corposo, che riempie gli spazi e li pervade di un sottofondo melodico e a tratti lirico. E intenso è il suono che avvolge con un andamento “classico” e swingante il brano d’apertura del disco intitolato Divergenze. La musica cambia nella seconda traccia, Floating, dove diventa più rarefatta senza perdere intensità, con il contrabbasso di Evangelista sugli scudi. Durante la sua carriera, Paolo Sorge ha sempre seguito con coerenza un percorso che pone in primo piano l’improvvisazione, intesa come creatività, sorpresa e costruttrice di mondi. Si sente che ha alle spalle una cultura jazz non indifferente che lui maneggia con leggerezza ponendosi non solo come strumentista ma anche come compositore. Il suono della sua chitarra ha basi storiche ma un presente aggiornato sulle lunghezze del free. È interessante come fraseggia e costruisce assolo “sfruttando” l’ottimo tappeto ritmico che Cusa ed Evangelista gli garantiscono (Idea Due e Cielosfera). Slonimsky’s Domino si pone come spartiacque all’interno del disco. È un brano riassuntivo, per certi aspetti. Racchiude e sintetizza l’idea di jazz di Sorge, i capisaldi del suo mondo sono in questo brano descritti attraverso fraseggi e interrelazioni con gli altri due strumenti. Caratteristica che si ritrova nella title track e in maniera meditata e lirica nel brano conclusivo intitolato TreDueNove.
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