ECM Records – ECM 2548 – 2017
Avishai Cohen: tromba
Yonathan Avishai: pianoforte
Barak Mori: contrabasso
Nasheet Waits: batteria
Avishai Cohen, in questo suo ultimo lavoro, usa il jazz come strumento per lanciare messaggi di pace e far riflettere sulla situazione politica in atto da decenni nella sua terra dove si perpetua l’eterno conflitto tra israeliani e palestinesi. Racconta le difficoltà dell’integrazione, le problematiche legate alle barriere, agli odi razziali, alle divergenze legate alla convivenza di più razze e culture. Cross My Palm with Silver è un disco, intimista, che nasce dal sentire politico e civile del trombettista. Cohen chiede all’ascoltatore uno sforzo in più che va oltre il semplice ascolto della musica, lo spinge verso lidi dove la meditazione è di casa e il senso di religiosità laica rappresenta le fondamenta. In quest’ambito pregno di spiritualità e senso di denuncia, si sviluppano cinque lunghe tracce scritte dallo stesso trombettista. Rispetto a Into the Silence, dove era dominante la figura di Davis attraverso gli echi di In a Silent Way, Cohen qui aggiusta il tiro relegando un breve accenno a Sketches of Spain nell’iniziale Will I Die, Miss? Will I Die?. Comunque i prodromi di originalità ci sono tutti: il suono della tromba è privo di vibrato, diretto, tagliente e profondo: sembra tirato fuori dalle viscere della sua anima. E di questa caratteristica se ne coglie un assaggio preciso nel solo iniziale di Will I Die, Miss? Will I Die?. Cross My Palm with Silver è un disco fascinoso e di qualità. Yonathan Avishai al pianoforte fa un gran lavoro spendendosi tra pianismo contemporaneo, passaggi classici e suggestioni progressive. È lui che fa da bilancia e contraltare alle sortite e agli assolo di una tromba che a volte sembra non completare la narrazione, relegando all’ascoltatore una chiusa immaginata e tormentata. È un suono ossessivo, lancinante, varicoso, che trova la sua espressione massima in Shoot Me In The Leg. Barak Mori e Nasheet Waits assecondano i due senza dare un contributo in termini di creatività e fantasia. Ma forse è quanto richiesto dal leader. Cross My Palm with Silver è un ulteriore step nella crescita artistica di un trombettista che col disco precedente – forse in termini qualitativi superiore a questo -, si è scolpito un posto di rilievo nel panorama jazz mondiale. Quando si lascerà alle spalle l’ombra del Principe delle Tenebre (aka Miles Davis) la sua crescita sarà compiuta.
Segui Flavio Caprera su Twitter: @flaviocaprera