Abeat Records – ABJZ 173 – 2017
Fausto Beccalossi: fisarmonica
Carlos Buschini: contrabbasso, basso acustico
Roberto Taufic: chitarra classica
Difficile, se non impossibile, trovare una qualche pecca in questo disco. Ognuna delle undici tracce è basata su una melodia fresca e convincente, sviluppata in maniera da interessare sempre l’ascoltatore. Le voci strumentali sono sempre bellissime e la partecipazione emotiva da parte di tutti e tre gli interpreti è sempre palpabile. Le undici tracce di Tres Mundos hanno sempre un sapore popolare e colto, cameristico, allo stesso tempo. Evocano danze milongas…) e serenate, sottili malinconie e allegrie meditabonde. L’equilibrio fra i momenti di distesa cantabilità e quelli, talvolta agitati e vagamente turbolenti, d’improvvisazione (ad esempio quelli della quinta traccia, Beatrice, a firma del fisarmonicista) è praticamente perfetto.
Ovviamente, come dice anche il titolo, i tre portano nel progetto il loro, vissuto musicale: il tango (citato esplicitamente nella settima traccia firmata dal bassista argentino), la musica brasiliana, il gusto italiano per la melodia. il jazz. Ma, come scrive Gabriele Mirabassi nelle note di copertina, questi modi e queste esperienze «si fondono e si confondono, perdendo il loro significato originale, legandosi indissolubilmente fra di loro, creando semplicemente l’umanità (…) Le identità non si creano per sottrazione, bensì per addizione.» C’è poco da aggiungere alle parole del clarinettista se non che un risultato del genere è tutt’altro che scontato. Le sperimentazioni d’ibridazione dei vari linguaggi musicali non danno poi così spesso risultati poetici tanto intensi. Tres Mundos è un disco di bellezza classica, degno di figurare nel cartellone di qualche stagione cameristica.
Un disco pieno di freschezza, da ascoltare e riascoltare.