AlfaMusic – AFMCD200 – 2017
Riccardo Fassi: pianoforte, Fender Rhodes, sintetizzatore
Aldo Bassi, Claudio Corvini, Francesco Lento, Giancarlo Ciminelli: tromba
Michel Audisso: sax soprano, sax alto
Torquato Sdrucia: sax baritono
Sandro Satta: sax alto
Paolo Recchia: sax alto
Mario Corvini, Massimo Pirone: trombone
Pierpaolo Pecorelli, Roberto Pecorelli: tuba
Manlio Maresca: chitarra
Pierpaolo Bisogno: vibrafono
Steve Cantarano: contrabbasso
Pietro Iodice: batteria
ospiti
Napoleon Murphy Brock: voce, sax tenore, flauto
Alex Sipiagin: tromba, flicorno
Gabriele Mirabassi: clarinetto
Antonello Salis: fisarmonica, voce, fischio
Ruben Chaviano: violino
Mario Corvini: trombone
Riccardo Fassi ha spesso lavorato intorno alla musica di Frank Zappa e, con la Tankio Band, aveva già inciso negli anni novanta un primo omaggio al genio e all’opera del grande compositore italo-americano. Torna ora sul materiale di Zappa con un progetto articolato e corposo, ricco di ospiti e suggestioni, capace di entrare e uscire dal “canone non canonico” disegnato dalle composizioni e dalle interpretazioni zappiane.
Fassi concepisce una sorta di “concerto”: le diciassette tracce si articolano intorno a dieci brani di Zappa, con introduzioni e code, due improvvisazioni condotte da Fassi insieme ad Antonello Salis e Uncle Remus di George Duke. Nei quasi settantatre minuti complessivi succedono molte cose, seguendo lo spirito del nume tutelare del lavoro. Innanzitutto, la presenza di Napoleon Murphy Brock che assicura una vicinanza forte alla matrice originale. La Tankio Band si avvicina in questa edizione alla dimensione della big band: come da suo costume, Fassi gioca con le sonorità affiancando le sonorità della tuba ai tromboni e aggiunge la liquidità del vibrafono al suono complessivo dell’organico. La scelta degli ospiti riconduce alle tante collaborazioni attraversate dal pianista e arrangiatore: la varietà stilistica portata dai musicisti coinvolti si sposa in modo efficace con il repertorio affrontato e permette di rilanciare ogni volta l’andatura del disco.
Scorrendo la lista dei componenti della Tankio Band, si trovano molti musicisti esperti, molto spesso di leader di gruppi e formazioni orchestrali. Un elemento che consente una gestione precisa dei suoni, dei singoli temi e del lavoro complessivo. Ed è questo l’aspetto che permette di dare forza al progetto: a parte qualche avvicendamento, la formazione ha un nocciolo solido che si ritrova sotto le sue insegne da molti anni e riesce a tradurre concretamente le idee e la direzione di Fassi. L’operazione risulta convincente proprio nell’ottica di rispettare e riproporre i brani in maniera convinta ma senza schiacciarsi ad una serie di cover impersonali: la cifra “originale” del lavoro è nella rilettura generale più che nella ricerca di colpi ad effetto fini a sé stessi, considerando peraltro quale sia il tasso di sorpresa e di stravolgimento già presente nella versione di Zappa e quanto siano complessi i meccanismi delle sue partiture.
Sono passati ventiquattro anni dalla morte di Frank Zappa: dovremmo avere, quindi, una distanza temporale sufficiente a poter comprendere il lascito musicale di questo grande artista, un corpus di oltre cento titoli tra lavori usciti durante la sua vita e pubblicazioni postume. «Una caratteristica fondamentale della musica di Frank Zappa è la sua estrema attualità», come nota lo stesso Fassi presentando il disco. E questo La quantità e la qualità del materiale, la sua figura iconoclasta e integra, la sua capacità di trascendere i confini tra i generi e giocare contemporaneamente su più livelli di significato, le sue doti di strumentista e organizzatore di suoni e per molte altre ragioni ancora. Tutti motivi che rendono assolutamente necessario il confronto con la sua musica e con la sua visione estetica.
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