Flaviano Braga & Simone Mauri – Speck & Zola

Flaviano Braga & Simone Mauri - Speck & Zola

Caligola Records – Caligola 2222 – 2017





Flaviano Braga: fisarmonica

Simone Mauri: clarinetto basso






Fisarmonica e clarinetto – clarinetto basso, nello specifico di Speck & Zola – sono legati da una strettissima connessione: in entrambi gli strumenti, il suono viene prodotto per mezzo di ance che vibrano con il passaggio di aria. Per questo motivo si sposano bene e li vediamo insieme nei più svariati contesti. Nell’ambito jazzistico, il connubio è stato spesso utilizzato nella forma più scarna ed essenziale del duo – basta pensare a Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia, Gabriele Mirabassi e Luciano Biondini e, superando i confini nazionali a Michel Portal insieme a Richard Galliano prima e, di recente con Vincent Peirani.


L’incontro, soprattutto nel formato del duo, rende possibile passare con velocità tra contesti diversi, portare accenti etnici e folklorici in un approccio jazzistico e viceversa, permette di superare confini linguistici ed espressivi mantenendo però la coerenza del suono. Flaviano Braga e Simone Mauri si misurano così con nove brani che offrono spunti diversi tra loro: ai cinque originali composti dal clarinettista, infatti si aggiungono un brano della tradizione messicana (Peyote prayer) e uno della tradizione catalana (la conclusiva El noi de la mare), un brano ormai di repertorio nel mondo fisarmonicistico come Carnevale di Renzo Ruggieri e Everybody’s party di John Scofield, utile per esplorare una dimensione più vicina al blues.


Con l’aspetto melodico come riferimento principale, Mauri e Braga sviluppano le varie caratteristiche presenti nei brani con rassicurante tranquillità e con un solido senso della misura: il dialogo complice e paritario tra i due è l’elemento imprescindibile che anima il disco. E anche quando, talvolta, il clarinetto “scende” a disegnare le linee di basso e propone frasi più spezzate e incalzanti, resta sempre centrale l’impasto sonoro e la possibilità di far “cantare” i due singoli strumenti. E, in questo modo, viene fuori un disco scorrevole, capace di tenere insieme le inflessioni più malinconiche e solenni con i passaggi più festosi e ritmici, retaggio delle danze che tanto spesso hanno visto insieme i due strumenti.




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