Abeat Records – ABJZ 167 – 2017
Javier Girotto: sassofono soprano
Natalio Mangalavite: pianoforte, voce
Girotto e Mangalavite, musicisti argentini trapiantati in Italia, tornano idealmente a casa riprendendo in mano il repertorio tradizionale della loro terra di provenienza. Nel disco si sentono, infatti, brani popolari o del folklore andino eseguiti con tanto rispetto per il carattere, la natura di questi evergreen. Purtuttavia la sensibilità jazzistica dei due protagonisti dell’incisione emerge nel confronto con questi “estandars”, come li chiamano nella regione di Cordoba e dintorni, ma è una spolverata di blue notes appena accennata, che non intacca o stravolge i temi selezionati per la registrazione. Nel cd si incontrano pezzi su ritmo di zamba, chacarera, milonga… interpretati, nel corso degli anni, da illustri cantanti in lingua originale e non. Il duo, romano di adozione, li ripropone con passione tangibile e voglia di rendere la materia calda e fragrante, in virtù di qualche leggera e sapiente riverniciata. In particolare gli interventi del sax soprano di Girotto sembrano ripercorrere l’andamento testuale, andando a sottolineare i momenti malinconici come quelli drammatici, le parentesi gioiose come quelle romantiche, con un incedere divagante fra toni emozionali diversi. Girotto con il suo strumento canta, cioè, le parole delle canzoni e poi ci aggiunge qualcosa di suo, però, della stessa categoria sentimentale. Mangalavite è il perfetto contraltare del sassofonista, lo segue e lo accompagna con un pianismo colloquiale e percussivo, venendo fuori in diverse tracce con una voce sottile ed espressiva.
Fra tanta Argentina, all’interno dell’album, spiccano due divagazioni o due intrusioni, comunque le si voglia considerare. Si ascolta, appunto, una versione a samba, allegra e brillante di Roma nun fa’ la stupida stasera di Trovajoli e una rilettura ispirata, meno solenne dell’originale, di San Pedro en Espinal, il brano più conosciuto del folklore colombiano.
Estandars, in conclusione, è un album realizzato con ragguardevole trasporto affettivo, che attesta l’orgoglio per il proprio patrimonio artistico da parte di due musicisti accasati in Italia da parecchi anni e ritenuti, a ragione, una presenza significativa nel panorama jazzistico nazionale.
Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention