Swiss Jazz: The Great Harry Hillman – Tilt

Swiss Jazz: The Great Harry Hillman - Tilt

Cuneiform Records – Rune 433 – 2017



Nils Fischer: sassofono, clarino basso

David Koch: chitarre, effetti

Samuel Huywler: basso

Dominik Mahnig: batteria






“Harry Loves You” è la frase che s’impatterà al vostro campo d’attenzione una volta estratto il CD dalla confezione quanto meno multidimensionale (giusto per non scontentare gli estimatori di Interstellar e delle teorie sugli universi ulteriori, ma si concederà soddisfazione anche ai seri cultori di origami), che è quantomeno benaugurante formula d’accesso entro il tonico mondo elettroacustico della giovine band da Lucerna, omaggiante col nome collettivo un glorioso ostacolista olimpico, trionfante oltre un secolo fa.


Il decennale rodaggio d’insieme si percepisce nell’abilità a cavalcare le tigresche energie di un sound scolpito, corposo e non di rado fremente e, per quanti fossero (piuttosto giustamente) paghi e satolli di fusion, almeno l’operazione di solido jazz-rock perpetrata dal quartetto elvetico si pregia di solido carattere proprio, portatore di una corrente elettroacustica con certo diritto abitativo entro la fucina di Cuneiform Records, che non smentisce la propria progettualità devoluta alle formule “open”.


La solida, a tratti esplosiva sezione ritmica alimenta con forza un groove che non disconosce le frementi animosità piuttosto caratteristiche di un certa arena Kraut-jazz, così come citazioni idiomatiche della fusion d’annata, articolando la scena ove s’espone la coppia solistica di punta, più che sperimentata nelle forme di confine rock-jazz, e la dualità ance-chitarra elettrica è qui incarnata dalle energie di David Koch e di Nils Fischer, mercè la corposa eloquenza ed i sognanti languori delle corde, e l’energia d’eloquio delle ance, espresse anche dall’insolito (entro questa formula) clarino basso, e il tutto conforma (e certamente conferma) la forte fisionomia ed il movimentato stile del quartetto, operante con robusta calligrafia e foriero di un soundscape turgido e strutturato.



Link correlato: www.thegreatharryhillman.ch



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