Abeat Records – ABJZ – 2018
Rita Bincoletto: voce
Giulio Scaramella: pianoforte
Emanuele Grafitti: chitarra
Marco Trabucco: contrabbasso
Max Trabucco: batteria
Dopo due dischi incisi rispettivamente in trio e in quartetto, torna la formazione denominata OIR questa volta ampliata a quintetto. Accanto al terzetto di base con i fratelli Trabucco al basso e alla batteria e Giulio Scaramella al pianoforte, partecipano alla registrazione la cantante Rita Bincoletto e il chitarrista Emanuele Grafitti. Il repertorio del cd comprende celebri brani di cantautori italiani, oltre ad una hit di Sting, due motivi tratti da colonne sonore e un pezzo a firma di Norma Winstone e Fred Hersch. Nei precedenti album, invece, prevalevano nettamente le composizioni originali.
La prima traccia è la famosissima Almeno tu nell’universo portata al festival di Sanremo da Mia Martini ed eseguita da moltissime altre interpreti, fra le quali Elisa. La versione qui presente è piuttosto raffinata, con ricami del pianoforte e sottolineature della chitarra, mentre la voce parte con un certo distacco per aprirsi, successivamente, al carattere lirico e appassionato di un ritornello rallentato, ricco di pathos.
Io vorrei, non vorrei… ma se vuoi è una delle più belle canzoni di Battisti. Il quintetto fa il possibile per seguirne l’evoluzione melodica e l’andamento dinamico, aggiungendo qua e là qualche rilievo, qualche marcatura espressiva, il minimo garantito per non rompere l’incantesimo.
Englishman in New York di Sting è già jazzata per suo conto, provenendo da …Nothing like the sun, disco dove sono presenti personaggi come Branford Marsalis, Kenny Kirkland o Mino Cinelu. Qui si va verso una lettura dai toni soft-rock, delicata e stimolante.
E penso a Te è svolta in souplesse, con una certa nonchalance, sino a un certo punto, per concludersi, poi, con un finale mosso, increspato dallo scat della vocalist.
Alice in wonderland dal film disneyano omonimo, custodisce un motivo romantico, ripreso da OIR con un approccio swingante, ritmicamente vitale.
Ancora di Edoardo de Crescenzo ha in origine uno sviluppo emotivo dall’inizio alla fine, dove si raggiunge il culmine della tensione. La Bincoletto smorza i toni, attenua l’eccitazione, per una rivisitazione meno coinvolta e coinvolgente nei confronti dell’evergereen del cantautore napoletano.
Song of Life , a firma della coppia Norma Winstone e Fred Hersch, mantiene una freschezza di tratto e un’aria spensieratamente malinconica, punteggiata dal pianismo insinuante e colloquiale di Scaramella.
Si chiude con Metti una sera a cena di Ennio Morricone su ritmo latino, vivacizzata dalle modulazioni vocali della cantante e da un convincente intermezzo in trio piano-basso e batteria.
“E penso a Te” è un disco gradevole, accogliente, in cui vengono rimodulati, come autentici standard, classici della musica leggera italiana e internazionale, inserendo qualche accorta variazione jazzistica, senza snaturare, però, lo specifico del repertorio preso in prestito.
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