Antonio Zambrini Piano Trio. Pinocchio e Altri Racconti

Antonio Zambrini Piano Trio. Pinocchio e Altri Racconti

Abeat Records – ABJZ – 2018




Antonio Zambrini: pianoforte

Jesper Bodilsen: contrabbasso

Martin Andersen: batteria





Fiorenzo Carpi è stato un prolifico autore di musiche di scena per il piccolo Teatro di Milano, al fianco di Giorgio Strehler e ha pure composto per il cinema italiano e non solo. Il suo stile è contraddistinto da un linguaggio classico, armonicamente sofisticato, che utilizza, però, motivi di impronta popolare. Antonio Zambrini rende omaggio al Carpi compositore di colonne sonore, selezionando nove brani fra i più conosciuti e aggiungendo un suo brano, Il giovedì, dedicato alla Cineteca italiana di Milano. Nel disco il pianista milanese agisce utilizzando frasi significative dei pezzi scelti per valorizzarne l’incedere melodico e per prendere le mosse, poi, verso improvvisazioni tematiche scarne, mai opulente, cioè, che racchiudono un discorso compiuto. Spesso, rispetto agli originali, il tempo viene un po’accelerato oppure si modifica in maniera ingegnosa il ritmo. Così La notte italiana viene rivestita da un abito latin e profuma di Brasile. Moby Dick nella versione del 1973 risentiva delle influenze rock che erano, allora, nell’aria. Zambrini la “antichizza”, avvicinandola al tipo di sound british della fine degli anni sessanta, Procol Harum, Rare Bird e dintorni. La madre da Incompreso mantiene, invece, un carattere malinconico con un andamento pieno di sospensioni, di attese. Nei brani provenienti dal Pinocchio di Comencini viene evidenziata un’anima folk-jazz in una rilettura tirata avanti spingendo anche sul pedale della danzabilità.


Il prete bello dopo un inizio valzerato, tende a somigliare ad una take del trio di Jarrett degli anni settanta. In Zazie dans le metro, ancora, i tre marciano come treni, swingando con vena felice. Equinozio contiene un refrain che si rincorre circolarmente, trovando nella parte centrale un momento di pace. Il Giovedì è omologa al mood dell’omaggiato, pur essendo, allo stesso tempo, zambriniana, se così si può dire, da cima a fondo.


Accanto al leader del trio, Bodilsen inanella interventi solistici di peso e di sentimento, oltre a garantire un accompagnamento corposo. Martin Andersen, da parte sua, è discreto, attento e fantasioso. Lavora con una certa libertà espressiva, ma non sistema un colpo fuori posto, sulla sua batteria, nell’intercalare il dialogo dei due partners.


Pinocchio e altri racconti, in conclusione, è un cd coerente e raffinato, dedicato ad un nome di spicco fra i compositori italiani, meno famoso, certamente, di Nino Rota o di Ennio Morricone, ma dotato, comunque, di una cifra stilistica specifica.


Il trattamento che riservano Zambrini e soci all’opera di Carpi, in sintesi, è all’insegna di un jazz elegante, formalmente ineccepibile e, allo stesso tempo, con con un cuore caldo.




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