UR Records – 2018
Maurizio Brunod: chitarra
Aldo Mella: contrabbasso
Gabriele Boggio Ferraris: vibrafono
Il progetto Italian Jazz Book Vol. 1 lo avevamo ascoltato in anteprima, live, attraverso i concerti preparatori alla registrazione in studio. L’idea di Brunod/Mella/Boggio Ferraris di mettere in piedi un book di brani di jazzisti italiani possiamo dire essere stata una felice intuizione. La selezione dei pezzi è accurata e altrettanto i jazzisti italiani scelti. Chitarra, contrabbasso e vibrafono danno una versione di quelle composizioni rispettosa della forma e del tema ma vengono trattate con estrema eleganza, delicatezza e profondità esecutiva (Dancas di Andrea Allione, Hypnotic Sad Loop di Maurizio Brunod e Indaco di Alberto Mandarini). Melodia e cantabilità si fondono attraverso una narrazione lineare che basa sull’interplay la sua forza attrattiva e comunicativa (Le Solite cose di Enrico Rava e I Gazzillatori di Daniele di Bonaventura). I due strumenti armonici, vibrafono e chitarra, tessono tra di loro un dialogo continuo fatto di incontri e scontri che danno vita a suoni ondulati e accattivanti (Fafa di Aldo Mella). La cavata profonda del contrabbasso garantisce ritmo, solidità e profondità spaziale (Cherries di Franco D’Andrea). Il disco è suonato magnificamente. L’equilibrio tra i tre strumenti sfiora la scientificità senza compromettere la naturalità dell’approccio e la sensibile profondità interpretativa di ognuno. Anche gli assolo sono calibrati mantenendo con lucidità le linee improvvisate che danno ad ogni brano quel quid in più di originalità (Da Silva di Enrico Rava). La collocazione musicale dei singoli brani è a metà strada tra camerismo colto e live performance, una sorta di ibridazione moderna e riuscita del suono del Modern Jazz Quartet. Italian Jazz Book Vol. 1 crediamo essere uno dei più bei dischi italiani del 2018. Consigliato!
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